Leroy Merlin sponsor della guerra
Leroy Merlin è una tra le più importanti catene multinazionali di magazzini per la casa ed il fai da te, tutti abbiamo fatto acquisti almeno una volta in uno dei loro negozi (la diffusione è capillare), ma dal 24 Febbraio 2022 qualcosa è cambiato per il brand francese.
Leroy Merlin è stato indicato già da tempo come sponsor della guerra da parte del governo Ucraino (potete consultare il sito War & Sanctions per avere la lista completa di tutte le aziende ritenute sponsor della guerra), nonostante ciò continua a fare affari con il cremlino e ad ungere gli ingranaggi della macchina da guerra russa con ingenti proventi derivanti dalle tasse pagate.
Leroy Merlin, business as usual in russia
All’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina molte grandi aziende occidentali che lavoravano in russia, come Ikea o McDonald’s, hanno iniziato immediatamente operazioni di riduzione delle attività per l’uscita dalla federazione del criminale internazionale putin, altre invece, ed è il caso di Leroy Merlin, hanno rimandato al mittente le accuse di collaborazione con i terroristi russi e hanno continuato come niente fosse il loro business sul suolo russo.
Ricordiamo che lavorare con lo stato terrorista russo significa non solo intraprendere un percorso che di etico non ha proprio nulla, ma comporta il pagamento di tasse sui proventi che non fanno altro che finanziare la macchina da guerra dell’esercito russo, prolungando ulteriormente questa guerra.
La posizione di Leroy Merlin sulla guerra in Ucraina
A Marzo 2022 la posizione di Leroy Merlin era netta anche se infarcita di giustificazioni difficilmente comprensibili: capiamo la situazione, ma andarcene sarebbe un regalo alla russia che esproprierebbe tutti i nostri assets. Quindi restiamo anche per aiutare i 45.000 lavoratori russi dei nostri magazzini, che, secondo Leroy Merlin, sono vittime di una guerra che non hanno scelto. Non stiamo scherzando è stato detto davvero così.
Il tutto, in realtà, è spiegato con il fatto che il mercato russo significa per Leroy Merlin circa il 20% del loro business.
Una ammissione di colpa implicita nascosta da parole vaghe e fumose.
Le continue pressioni ricevute da organizzazioni internazionali (come B4Ukraine) non hanno smosso di un millimetro il gigante dei magazzini del fai da te che ha preferito mantenere un religioso silenzio e continuare a fare come se niente fosse.
Leroy Merlin fuori dalla russia?
A Marzo 2023 sembrava esserci una svolta. Adeo Group (proprietaria di Leroy Merlin) ha annunciato in un comunicato di aver avviato le pratiche per la cessione dei magazzini presenti in russia al management locale. Cosa significa questo? Poco o nulla. Anzitutto non si parla di cambio di proprietà, non si parla di rebranding o di qualunque cosa potesse anche minimamente avvicinarsi ad una uscita dalla russia. Senza altre indicazioni (e Adeo Group non ne ha date) sembra solo fumo negli occhi.
Fare ancora acquisti da Leroy Merlin
Ogni consumatore ha nelle proprie mani (o per meglio dire tasche) un grande potere. Scegliere dove e come effettuare gli acquisti per mandare un segnale a chi di questioni etiche o morali non vuole proprio sentirne parlare. Le immagini di Bucha, Irpin e dei milioni di ucraini che hanno fatto interminabili ore di coda al freddo per scappare dalla guerra sono ancora vivide nei nostri occhi, fare finta di niente non è un’opzione.
Leroy Merlin in questa guerra si è schierata. Anche noi possiamo e dobbiamo farlo.