Pepsi e Lays prodotti sponsor della guerra in Ucraina
Aggiornamento: una fabbrica di proprietà di Pepsico in Ucraina vicino Kyiv è stata distrutta dai bombardamenti russi nella notte tra il 20 e il 21 Settembre 2023. Quindi possiamo dire che Pepsico si è autofinanziata gli stessi missili che hanno raso al suolo uno suo stabilimento. Ironia della sorte.
Ci siamo occupati spesso di quelle aziende che sostengono la russia nella guerra in Ucraina (vedi il caso Leroy Merlin e Ferrero con la sua Nutella), ovvero quelle multinazionali che nonostante tutte le prove sui crimini di guerra sul tavolo del procuratore della Corte Penale Internazionale non hanno fatto nessun passo indietro nel loro commercio in russia.
Anche Pepsico, l’azienda produttrice di brand come Pepsi e Lays, è stata ufficialmente dichiarata sponsor della guerra, in quanto dopo tutto questo tempo continua a sostenere il suo business russo.
Pepsico in russia, un florido business
Nonostante le pressioni occidentali per un ritiro della loro produzione dal mercato della federazione russa, Pepsico ha deciso di mantenere il suo commercio di prodotti food & beverage e di pagare ingenti tasse al sistema fiscale del cremlino, pur con qualche giravolta iniziale che comunque non ha intaccato il suo business.
Infatti a Settembre 2022 un comunicato ufficiale della Pepsico annunciava che a causa della tragica guerra in Ucraina avrebbe sospeso la distribuzione in russia delle sue bevande più di successo come Pepsi e 7Up e bloccato gli investimenti sul territorio. Ma la nota di Pepsico ci teneva a precisare che non avrebbero comunque abbandonato il paese per non danneggiare la vita dei lavoratori russi della loro catena lavorativa, mentre, udite udite, sospendeva le operazioni in Ucraina per il bene degli ucraini! Se non ci fossero scritte queste parole nero su bianco sarebbe quasi difficile inventarle.
Fuori Pepsi, dentro Evervess Cola e Lyubimyi Cola
Ammesso che Pepsico abbia realmente sospeso la produzione e distribuzione del prodotto Pepsi si è data molto da fare per sostituirla da Marzo 2023 non con una, ma con due nuove bevande, Evervess cola e Lyubimyi cola, due bibite molto simili alla Pepsi originaria anche se con le dovute differenze di gusto. Insomma si chiude una porta e si spalanca un portone.
Pepsico, la beneficenza per i russi
Per capire il cinismo di un brand internazionale come Pepsico è sufficiente andare sulla versione russa del loro sito, la geolocalizzazione dei contenuti dimostra che i dirigenti dell’azienda o non hanno mai acceso la tv dal Febbraio 2022 oppure sono chiaramente schierati dalla parte del cremlino in questa guerra. Vi riportiamo alcuni paragrafi estratti dalla loro sezione “Beneficenza” su sito Pepsico russia: “Al centro di PepsiCo c’è il principio “Win Responsibly” – una profonda convinzione che il successo della nostra azienda sia indissolubilmente legato alla sostenibilità del mondo in cui viviamo. Miglioriamo continuamente i nostri prodotti, agiamo in modo responsabile, proteggiamo il pianeta e supportiamo le persone in tutto il mondo. Riteniamo che ciò renda PepsiCo un’azienda globale di successo che crea valore a lungo termine per la società e i suoi azionisti. PepsiCo aderisce a questo principio in tutte le aree delle sue attività, compresi i suoi programmi di filantropia aziendale“. Sembra una presa in giro.
Patatine Lays, la razione dei soldati russi
Se almeno hanno provato a fare qualche numero di prestigio impegnandosi a ritirare la Pepsi dal mercato russo, con il loro brand di chips Lays invece non ci hanno nemmeno provato. Ci sono anzi evidenze che le patatine Lays farebbero parte di alcune razioni alimentari in dotazione dell’esercito russo, quindi immaginiamo che nell’ufficio vendite di Pepsico ci siano diversi ordini provenienti direttamente dal ministero della difesa del criminale internazionale putin.
Con Pepsico i conti tornano al cremlino
Se le grandi potenze occidentali hanno imposto sanzioni che avrebbero dovuto mettere in ginocchio l’economia russa per fermare le atrocità in Ucraina, ci pensano le multinazionali come Pepsico ad essere la stampella dei conti del cremlino. La remunerazione in tasse pagate ogni anno sugli utili in russia si trasformano immediatamente in contributi economici pro-russia per la guerra per colpire le pacifiche città dell’Ucraina, come fatto ininterrottamente dal 24 Febbraio 2022.
Per saperne di più sugli sponsor della guerra in Ucraina
Ovviamente Pepsico non è l’unico sponsor della guerra in Ucraina, ma è decisamente in buona (o cattiva, decidetelo voi) compagnia.
Per avere maggiori informazioni riguardo questo argomento vi lasciamo alcuni link utili per approfondire e trarre le vostre personali conclusioni:
War & Sanctions: database ucraino sulle aziende sponsor della guerra e sugli elementi (giuridici e privati cittadini) colpiti dalle sanzioni internazionali;
B4Ukraine: movimento per mettere in luce gli affari delle multinazionali in russia;
Leave-Russia: database approfondito di tutte le aziende che operano ancora in russia. Sono presenti anche aggiornamenti sulle imprese che invece hanno abbandonato il cremlino o che lo stanno facendo in questo momento;
Barilla mantiene le attività di produzione di pasta in russia, nonostante la guerra continui sempre più ferocemente.
Il Gruppo Benetton continua ad operare in Russia, nonostante i crimini di guerra documentati durante la guerra di Ucraina.
Leroy Merlin è stato indicato dal governo ucraino come sponsor della guerra. Nonostante ciò continua a fare affari con il cremlino
Nestlè continua a fare affari in russia nonostante le numerose pressioni internazionali a ritirarsi dal paese aggressore