Il Gruppo Benetton non lascia la russia
Molte aziende di moda multinazionali hanno lasciato la russia dopo l’invasione su vasta scala in Ucraina per non vedere il proprio marchio associato al sangue versato dai cittadini ucraini. Parliamo di colossi come Zara o H&M (ma la lista è lunga) che in breve tempo hanno venduto e smantellato i propri assets nel paese aggressore. E, guardate un po’ che sorpresa…non sono falliti!
Benetton invece sta mantenendo nel silenzio generale attive le sue numerose attività in russia.
Benetton in russia, quando il silenzio vale più di mille parole
a quanto pare Benetton ha deciso di fare parte di quel folto gruppo di aziende che ancora mantengono le proprie attività in russia e incrementano gli introiti fiscali del cremlino
Da parte di Benetton pochissima informazione, solo uno scarno comunicato ad inizio guerra in cui confermavano che la situazione non li trovava d’accordo e che avrebbero messo in pausa i nuovi investimenti sul mercato russo, ma che le attività sarebbero comunque continuate. Si parla (ovviamente) anche della donazione a Croce Rossa del budget per gli investimenti in russia, ma nessun altro dettaglio. La classica mossa per pulire la coscienza già messa in atto da Ferrero e Barilla.
Per il resto il classico vuoto totale di informazione, nemmeno nella parte del sito istituzione di Gruppo Benetton esiste uno straccio di comunicato riguardo la loro visione su questa guerra e come ha influenzato il loro business. Viene da pensare che forse almeno un po’ si stiano vergognando. Tutto può essere, ma resta il fatto che Benetton non si è ritirata e sia la produzione che la catena dei propri negozi sul suolo russo rimangono attive.
Il silenzio sulla questione denota una mancanza di sensibilità alle tematiche geopolitiche e umanitarie da parte di Gruppo Benetton. Da un lato della storia ci sono pacifiche città ucraine sventrate da bombardamenti e centinaia di crimini di guerra che hanno segnato per sempre una generazione, quella degli ucraini, che non dimenticherà mai le violenze che hanno dovuto subire. Dall’altra una banda di stragisti isolata dal mondo libero e democratico. Non sembra difficile scegliere da quale parte stare, ma a quanto pare Benetton ha deciso di fare parte di quel folto gruppo di aziende che ancora mantengono le proprie attività in russia e incrementano gli introiti fiscali del cremlino.
Benetton sostiene il lavoro in russia!
Non sostenendo l’isolamento economico russo, Benetton (ma anche tutte le altre aziende che ancora lavorano in russia) sta vanificando i nostri sforzi, rendendo inutile anche i nostri piccoli sacrifici di tutti i giorni. Tante grazie
Il mantenimento dei posti di lavoro dei loro dipendenti russi è una delle motivazioni che viene addotte maggiormente da parte delle aziende straniere che operano sul suolo del cremlino. Non possiamo certo lasciare senza lavoro i bravi dipendenti russi, loro sono innocenti e con questa guerra non c’entrano niente. Questa giustificazione fa acqua da tutte le parti, bisogna ricordare che il consenso attorno al criminale internazionale putin non è inventato, potrà essere amplificato da brogli elettorali e violenze sui dissidenti, ma non è mai stato in dubbio il forte sostegno della società civile russa al dittatore aspirante zar. Semplicemente con questa azione non si aiuta la povera gente a sopravvivere, ma si attenua solo il potenziale delle sanzioni internazionali contro l’economia russa. Sanzioni che stiamo pagando tutti noi nella spesa quotidiana per poter aiutare l’Ucraina a rimettere al suo posto (ovvero fuori dai confini ucraini) l’aggressore.
Non sostenendo l’isolamento economico russo, Benetton (ma anche tutte le altre aziende che ancora lavorano in russia) sta vanificando i nostri sforzi, rendendo inutile anche i nostri piccoli sacrifici di tutti i giorni. Tante grazie.
Benetton russia: il sito web è un segno della volontà dell'azienda
Se volete avere una visione più completa di quanto Benetton stia facendo in russia è sufficiente accedere alla versione russa del suo sito web, sempre aggiornato con le ultime novità , la possibilità di acquistare online ed il link per le nuove assunzioni nel suo organico russo. Si vede chiaramente che non c’è alcuna voglia di mollare o di ridurre almeno l’attività . Per la cronaca, nel momento in cui scriviamo questo articolo sono disponibili 46 posti di lavoro in russia presso Benetton. Un bel modo per schierarsi apertamente nel sostegno alla guerra infame di putin.
Boicottare Benetton?
A questa domanda possiamo rispondere solo noi stessi con la nostra coscienza. Questo è un tema importante, noi consumatori occidentali abbiamo un vasto potere di scelta economico e dobbiamo indirizzare i nostri soldi verso aziende che hanno i nostri stessi valori, per dimostrare che l’etica e la morale non sono aspetti secondari e che il fatturato non è tutto nella vita. I nostri centri commerciali sono pieni di alternative, ma siamo sicuri che chi è sensibile su questo tema avrà già fatto le proprie scelte.
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