I mercatini di Natale di Lecco, tra dolciumi e cimeli militari russi e sovietici
“Su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”…troviamo oggi una bancarella di articolo russi. Ovviamente Alessandro Manzoni quando scrisse i “Promessi Sposi” non poteva immaginare come il lungolago della bella città di Lecco da lui descritta sarebbe stato deturpato nel 2023 dai simboli dell’imperialismo russo.
Se la guerra russa in Ucraina non vi interessa (o magari non sapete neanche che c’è) oppure se siete iscritti al partito russia unita del criminale internazionale putin e volete acquistare dei finti cimeli sovietici, allora i mercatini di Natale di Lecco sono il posto giusto per voi!
Dal caviale russo di Milano ai cappelli dell'armata rossa di Lecco
A poca distanza da Milano, dove nei mercatini della festa degli “Oh Bej Oh Bej” potevamo acquistare caviale russo e matrioske in contemporanea con il concerto della soprano russa Netrebko al teatro Alla Scala, troviamo Lecco, una ridente città sul lago di Como che per festeggiare il Natale ha installato alcune casette sul lungolago dove, tra un vin brulè e una frittella possiamo ammirare una bancarella di articoli a tema russo/sovietico. Incredibile vero?
Ma soprattutto, che bisogno c’è di esporre in un mercatino di Natale questa tipologia di bancarelle? Sembra una cosa fatta apposta e purtroppo sappiamo che la propaganda russa si diffonde anche tramite queste concessioni che alla maggioranza delle persone sembrano piccolezze. Che male potrà mai fare! Beh chiedete ad un ucraino quale male può portare la russia nella vostra vita.
A due anni dall’inizio dell’invasione su vasta scala russa in Ucraina, con putin e il suo establishment che minacciano ogni giorno l’allargamento del conflitto ai paesi NATO (quindi a noi) e dopo che anche il parlamento italiano ha ratificato l’Holodomor come genocidio commesso dall’Unione Sovietica ai danni dell’Ucraina, sembra quasi uno scherzo mettere in bella vista in un luogo turistico magliette con la scritta CCCP, matrioske e cimeli militari sovietici, medaglie e berretti dell’armata rossa. Oltre che ad un cappellino con la scritta RUSSIA. Davvero un colpo al cuore. Ci mancavano solo i simboli Z, ma probabilmente scavando a fondo li avremmo trovati.
Se da parte del cittadino medio non ci aspettiamo ormai più grande empatia e sensibilità sull’argomento, dovremmo invece pretendere che il personale dell’amministrazione della città abbia una maggiore accortezza nella concessione di spazi pubblici per queste porcherie. E’ chiedere troppo in tempo di guerra di evitare l’esposizione degli emblemi del popolo aggressore che ha scatenato la più sanguinosa guerra in Europa dal 1945 ad oggi e che minaccia di attaccare anche i confini dell’Unione Europea se dovesse riuscire a sfondare in Ucraina? Allora dovremmo permettere anche l’esposizione dei busti di Hitler e Mussolini, come dicono tanti nostalgici “hanno fatto anche cose buone”.
I simboli della russia terrorista in Italia
Morale della favola, ci troviamo di fronte ad un incremento della pressione russa sull’opinione pubblica occidentale, lo possiamo toccare con mano ogni giorno frequentando i social network, leggendo i giornali o guardando i talk show televisivi, dove spesso e volentieri le voci più forti sono proprio quelle che vorrebbero una resa dell’Ucraina. Chi non sa e non partecipa e permette che in una bella città italiana come Lecco vengano esposti questi simboli è semplicemente complice dell’aggressione, complice del sostegno all’invasione russa e al diffondersi della propaganda del cremlino. Certe cose devono essere bloccate prima che accadano.
Almeno su queste piccole cose, dato che l’Italia è un paese NATO che ha più volte ribadito il suo sostegno a Kyiv, dobbiamo aspettarci maggiore attenzione ed evitare di farci travolgere da una riabilitazione della russia su tutti i versanti, anche quelli che all’apparenza sembrano innocui.
Gli articoli russi in vendita ai mercatini di Natale di Lecco
Vediamo quindi quali simboli di morte possiamo acquistare ai mercatini di Natale di Lecco, o almeno quelli esposti.
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