Breve storia triste sulla propaganda di Nicolai Lilin
Aggiornamento 10 Agosto 2024: Nicolai Lilin annuncia su YouTube di essere indagato dalla magistratura come spia e propagandista a libro paga del cremlino
Nel video che trovate qui sotto preso direttamente dal canale YouTube di Nicolai Lilin, il propagandista ammette di essere stato indagato e perquisito dalla magistratura italiana con l’accusa di essere una spia a libro paga dei russi. Nel video conferma che il suo passaporto italiano è stato revocato e che si è trovato “costretto” a lasciare l’Italia (Lilin ha anche un passaporto moldavo). Qualcosa si muove, attendiamo sviluppi.
Video fake di Danilov spacciato come vero da Nicolai Lilin
Colpo grosso dello scrittore Nicolai Lilin all’indomani dell’attentato al teatro Crocus City Hall di Mosca. La delusione per la rivendicazione dell’attentato da parte dell’ISIS deve essere molto forte in certi ambienti, quindi et voilà, Lilin estrae il coniglio dal cilindro.
Su X (ex Twitter) Nicolai Lilin ha condiviso un illuminante video che ha finalmente rivelato la “verità”. Nella clip, condivisa inizialmente dalla regina della propaganda russa Skaabeva sulla televisione di stato russa, second Lilin si vedrebbe Danilov, segretario del consiglio di sicurezza ucraino, ammettere che dietro l’assalto al Crocus City Hall ci sarebbe proprio Kyiv. Tra l’altro, nella traduzione del video non viene assolutamente detto da Danilov che l’Ucraina sia dietro all’attentato, semplicemente verrebbe espresso compiacimento per quello che è successo. Come partendo da quelle parole (pure riportate nell’immagine da lui postata!!!) sia arrivato a concludere che “l’Ucraina sia coinvolta nell’attentato” è troppo contorto per me da potervelo spiegare. Non c’è alcun nesso logico.
In ogni caso il video in questione è un montaggio di diverse clip e da un deepfake e questo inganno è stato svelato in tempo zero dal debunker David Puente su Open.
Siamo sicuri che la figuraccia non fermerà Lilin dal continuare a portare avanti la sua linea filo-putin, anche perchè lo scrittore è candidato nelle file del nuovo partito propagandista di Michele Santoro “Pace, Terra e Dignità”. Sulla pace ho qualche dubbio, sulla terra non ho ancora capito cosa c’azzecchi e sulla dignità dopo questa non parliamone proprio. Lilin è una delle punte di diamante delle candidature di Santoro, è un personaggio seguito (certo con un suo seguito tutto particolare, ma tant’è) e la sua propaganda sembra essere proprio alla base della lista per le europee 2024. Odio per l’Ucraina, odio per l’occidente, vi stanno mentendo tutti, vi dico io quello che gli altri vi vogliono nascondere. Perdonatemi la semplificazione, ma non è che su X Nicolai Lilin parli di qualcos’altro.
D’altronde il fil rouge di Nicolai Lilin sui suoi social è quello della propaganda sparata ad alzo zero, possiamo infatti leggere sempre su X gli ultimi suoi post:
“La Corea del Nord non crede nella storia del massacro di Bucha”;
“Un soldato russo stringe la mano a un soldato ucraino catturato per tranquillizzarlo, affinché non avesse paura.”;
“La censura sta distruggendo l’Occidente.” (intesa ovviamente della terribile censura occidentale);
E così via in un vortice di propaganda russa da far girare la testa.
Quello che Lilin non dice
Quello di cui Lilin non parla, ma come lui tutti i propagandisti filorussi, però è tutta un’altra cosa. Proprio ieri, 22 Marzo 2024, lo stato terrorista russo ha scaricato sull’intera Ucraina centinaia di munizioni per colpire le infrastrutture energetiche del paese, per annientare direttamente i cittadini ucraini. Quello che Lilin non dice, è che dietro alle più grandi stragi terroriste degli ultimi due anni non c’è nè l’ISIS, nè tantomeno l’Ucraina, ma proprio la russia. Il metodo terrorista che ieri è stato usato dall’ISIS nell’attentato al teatro di mosca sarebbe in realtà proprio il marchio di fabbrica dello stragista putin. Le uccisioni a sangue freddo, i massacri di civili, la distruzione è proprio quello che il sistema russo ha esportato (solo di recente perchè la lista sarebbe lunga) a Bucha, a Irpin, a Mariupol. E purtroppo non solo lì.
Quello che Lilin non dice, e che non ammetterà mai nemmeno di fronte all’evidenza, è che i terroristi e gli stragisti sono proprio i russi. E non riportare queste cose, oppure pensare che siano normali atti di guerra, non rendono i massacri meno gravi, non restituiscono le vite rubate agli innocenti civili. Diffondere volontariamente fake news non trasforma necessariamente una menzogna in verità, semplicemente vi fa apparire ancora più complici.
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