Ve lo avevamo detto di non sottovalutare la propaganda russa per le elezioni europee
Oggi non piangiamo, tutto sommato le urne europee hanno salvaguardato, per ora, gli interessi dell’Ucraina all’interno del nuovo Parlamento di Strasburgo, ma a livello nazionale ci sono preoccupanti segnali di ingerenza della propaganda russa e dire che vi avevamo pure avvisati!
Vi avevamo avvisato e non ci avete ascoltato
Il tema della propaganda russa è già stato affrontato qui tante di quelle volte da farci venire il vomito a parlarne di nuovo, ma tant’è, non siamo ascoltati prima e ci tocca di nuovo rimetterci a fare i professorini.
Analizziamo la situazione in Italia, lasciamo ai francesi e tedeschi i loro grattacapi che noi abbiamo già i nostri. Per ora qui sono caduti i partiti associati al gruppo Renew Europe, con il collasso di Azione, Italia Viva e Più Europa, ma chi oggi ride dovrebbe stare attento, le prossime vittime potrebbero essere proprio loro.
Guarda caso le vittime italiane sono proprio quei partiti che maggiormente si sono spesi per l’Ucraina, e di questo gli va dato merito e un grande ringraziamento. La loro colpa è stata solo quella di trovarsi troppo deboli all’interno della bufera innescata dai poderosi investimenti del cremlino in propaganda sul suolo dell’Unione Europea. Ci hanno provato coraggiosamente, a volte goffamente, ma la loro esclusione dal nuovo Parlamento Europeo non va attribuita alle loro divisioni o alla loro campagna elettorale, va attribuita all’innesto del germe della propaganda russa qui a casa nostra che ha spaventato gli elettori e spinto le masse verso quei lidi più confortevoli, quelle spiagge di sabbia dorata in cui la guerra in Ucraina non esiste e la russia non è uno stato terrorista che sta commettendo un genocidio e nemmeno uno stato che un giorno sì e l’altro pure minaccia di attaccare la nostra Unione Europea con i missili.
Noi vi avevamo avvisato, state attenti che la propaganda russa è infame, è multidimensionale, a volta sfacciata, a volte moderata. Ma sempre di propaganda parliamo. Pericolosamente diffusa a tutti i livelli.
Se il dibattito pubblico in Italia per le elezioni non è stato dominato dalla guerra che incombe sopra i nostri capoccioni è proprio perchè gli investimenti in pubblicità e interferenze mediatiche filorusse sono stati eccezionali. Anche i partiti usciti vincitori ne sono stati condizionati, chi è stato obbligato a parlare di Ucraina lo ha fatto tra mille distinguo (armi sì, armi no, colpire in russia no, armi ok ma non letali – quali sarebbero? Bastoni e fionde? – e altre bestialità simili), ma più spesso hanno cercato di nascondere la cosa. E questo, udite udite, ha funzionato!
Noi vi avevamo avvisato dell’operazione Maidan-3 della russia per influenzare le elezioni europee 2024 e il conseguente riversamento di folli quantità di denaro per destabilizzarne il voto. Abbiamo parlato di oltre un miliardo di dollari (ma la cifra finale scommetto sarà molto più alta), e signora mia come sconfiggi piani di investimenti in propaganda a nove zeri quando molti partiti hanno affidato la loro campagna elettorale a eroici volontari a costo nullo e gli investimenti pubblicitari si sono limitati ad un po’ di volantini e a qualche post sponsorizzato su Instagram e Facebook (immediatamente e immancabilmente divenuti subito preda di hater, bot e troll)?
Noi vi avevamo avvisato che per sconfiggere la propaganda russa l’Europa doveva darsi una mossa, mettere mano al portafogli ed istituire una vera e propria task force (possibilmente retribuita) per combattere questa piaga che le regole da sole non servono a niente se poi nessuno le fa rispettare.
Noi vi avevamo avvisato che lasciare che nelle città italiane girassero delle produzioni cinematografiche di pura propaganda pro-putin finanziate dal ministero della cultura russa non era poi questa grande idea, che poi qualcuno a quelle balle lì ci crede. Vi avevamo avvisato anche che permettere la visione di un “documentario” della sanzionata Russia Today era sconveniente oltre che illegale. Vi avevamo avvisato che la disinformazione ci stava attaccando frontalmente, ma solo pochi pazzi ci hanno dato retta e comunque poco o nulla è stato fatto.
Ora a chi si sente al sicuro, a chi sta stappando una bottiglia di spumante per festeggiare i risultati ottenuti a queste elezioni diciamo: state attenti, vi stiamo avvisando, i prossimi a cadere sarete voi. La macchina della propaganda russa non fa prigionieri e sa benissimo come trovarvi. Drizzate le antenne, la guerra è alle porte e comincia sempre così: con una battuta, con una alzata di spalle, con un film, con un libro. Oggi avete vinto, ma domani rischiate di perdere non solamente questi voti, ma anche la libertà, la vostra e la nostra.
Ah, continuare a non parlarne, fare finta che il problema non esista, è semplicemente una stupidaggine, è proprio quello che dal cremlino sperano di ottenere. Passo e chiudo.
Siamo andati a verificare i prezzi di diversi prodotti venduti nei supermercati in russia confrontandoli con i prezzi degli stessi prodotti prima dell'invasione dell'Ucraina, per verificare se le sanzioni occidentali funzionano. Eccome se funzionano!
La russia è in fiamme, i legionari per la russia libera avanzano dal confine ucraino e nel cielo russo ci sono più droni che uccelli. Ma la stampa italiana non ne parla.
E' morto Navalny il principale oppositore di Putin in russia. E' il momento di vedere se ora esiste davvero una russia oltre putin.
Il pagamento per gli enormi danni causati dalla guerra russa in Ucraina sconvolgeranno l'economia russa per generazioni. Le sanzioni di oggi sono in confronto uno scherzo.