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Le balle della TASS e chi le divulga

I metodi da ciarlatani dei russi quando si parla di propaganda li conosciamo tutti ormai. E’ un fatto appurato che fake news e menzogne colossali siano alla base del loro sistema informativo per controllare il dibattito pubblico in russia e orientare quello all’estero. Che poi anche in Italia gente con la licenza elementare e basilari funzioni cognitive divulghi acriticamente sui maggiori quotidiani e media nazionali queste balle è tutto un altro discorso. Oggi parliamo dell’agenzia stampa russa di stato TASS, una vera fogna mediatica, con una breve riflessione su chi in Italia si ostina a ripubblicarne i contenuti.

Su TASS si parla ancora di operazione militare in Ucraina

 
tass operazione militare ucraina russia
Su TASS si parla ancora di “operazione militare” in Ucraina e non di guerra.

Basterebbe solo accedere per pochi secondi al sito TASS.com e leggere che la guerra che il regime criminale di mosca ha scatenato in Ucraina viene ancora chiamata “operazione militare” (hanno almeno tolto l’aggettivo “speciale” perchè dopo due anni e mezzo di speciale non c’è proprio più nulla) per ringraziare, chiudere il sito, catalogarlo come irrilevante al fine di una corretta informazione e passare a cercare fonti meno oscene. Ma ahinoi non è così, TASS viene utilizzata come fonte primaria per le “dirette” dei vari media nazionali sul punto di vista del cremlino. Adesso, io dico, una volta appurato il fatto che dalla bocca dei russi  per mezzo dei loro organi di stampa controllati non possono che uscire fesserie e fake news costruite ad hoc per potenziare la loro propaganda, non è che siamo per forza obbligati a riportarle anche qui da noi. Non ce lo ha ordinato il dottore. Qui non si parla di pluralità di punti di vista o di una copertura completa della notizia. Si parla esclusivamente di disinformare coscientemente i lettori italiani. Se è questo lo scopo, ben fatto amici dell’editoria! Chissà se in una riunione di redazione di La Repubblica qualche capo redattore abbia mai affidato ad un giovane wannabe giornalista la diretta sulla guerra in Ucraina con queste parole: “domani tu ti occuperai della diretta sull’operazione militare speciale!”. Sono così lontano dalla realtà? Non credo.

Rendiamoci conto del livello della TASS

tass zakharova ambasciate russia
La famigerata dichiarazione di Zakharova sulle molte richieste di ritorno in patria dei russi oppressi dalle democrazie :-)

Basta fare un giro su tass.com per vedere con i proprio occhi che tipo di balle spaziali vengono riportate. La più succosa forse di questi giorni è la seguente: il 27 Giugno hanno pubblicato un lancio di stampa in cui la portavoce del ministero degli esteri russo Zakharova afferma che “Le nostre ambasciate, i nostri consolati sono letteralmente inondati di richieste di visti, permessi di soggiorno o assistenza al reinsediamento, per preservare se stessi come rappresentanti e portatori di valori tradizionali” … “Un gran numero di persone, che sono sotto l’oppressione delle democrazie liberali, stanno cercando di resistere“.
Io mi ricordavo che un gran numero di visti fu chiesto alle ambasciate proprio dai russi un annetto fa in piena mobilitazione per scappare come ratti ed evitare di tornare in patria in un sacco nero.
Ora, una balla simile sarebbe sufficiente per affossare la credibilità di ogni media di informazione. Ma andiamo oltre.

Sempre su TASS c’è uno speciale sempre aggiornatissimo sulle “sanzioni anti-russia” che è il festival dell’ottimismo. Nonostante il vicepresidente della Banca di russia Vladimir Chistyukhin abbia annunciato il 27 Giugno che “mosca deve trovare altri modi per pagare le esportazioni, altrimenti la sua economia colpita dalle sanzioni andrà incontro alla rovina“, sull’agenzia di stampa russa preferita dai media italiani troviamo un infinito elenco di come le cose stiano invece andando bene. Le esportazioni di gas continuano come al solito, niente potrà indebolire l’economia russa (ovviamente Zakharova), ci si porta avanti facendo un registro dei danni che l’occidente sta facendo in russia e proclami vari di indistruttibilità. Nessun accenno all’inflazione galoppante, nessun accenno alla rovina imminente di cui parlava Chistyukhin. Insomma, altre balle su balle e oscuramento della verità. Mentre a noi in Europa piace tanto essere catastrofici non appena ci sono minimi rialzi dei tassi di interesse (oddio!), in russia leggono TASS e possono sorridere. Forse è questa la russia felice di cui parlava Navalny, una russia che affonda ma con il sorriso. Sono povero in canna ma TASS dice che va tutto bene.

Ora, a parte gli scherzi, sono davvero queste le fonti autorevoli da cui anche il pubblico italiano deve informarsi? Guardate che ne facciamo volentieri a meno.

Se le sanzioni alla stampa russa non hanno valore nemmeno per noi

TASS a differenza di Ria Novosti (altra fonte onnipresente nella stampa italiana) non è sanzionata, quindi ok, ci arrendiamo, pubblicate tutto quello che volete. Ma se l’Unione Europea è intervenuta a livello di sanzioni su altre agenzie ed emittenti di regime russo un motivo ci sarà e dovrebbe almeno fare riflettere un minimo i professionisti del settore.
Pubblicare acriticamente questi osceni lanci stampa di Peskov o Lavrov o Zakharova non significa fare informazione, significa proprio l’esatto contrario. Non vogliamo certo arrivare ad una legge in stile “agente straniero” anche qui da noi, ma va fatta un po’ di chiarezza, le notizie e le fonti vanno contestualizzate.
La stessa Unione Europea che in tema di libertà di espressione si è dimostrata fin troppo lasciva afferma che diffondere i contenuti di un’emittente o di una agenzia di informazione russa sanzionata senza presentarne il contesto significa violare le sanzioni. Questo per ora lo possiamo limitare ai casi di Ria Novosti, Russia Today e ad una manciata di altri diffusori di fake news, ma TASS non ci va molto lontana. Che poi tutti se ne freghino è un altro discorso.

Anche se TASS attualmente non è sotto sanzioni è sicuramente una candidata ad entrarci, non bisogna essere Frate Indovino per vedere il destino che l’attende. Servirebbe moderazione ed una presa di coscienza su quello che viene pubblicato per essere letto da una marea di persone. Lo scopo della disinformazione russa è proprio questo: influenzare il giudizio popolare, orientare il dibattito pubblico, interferire nelle decisioni politiche di stati sovrani e coprire tutte le loro nefandezze.

Chiudiamo con un altro lancio della TASS: Peskov che afferma che la russia non ha interesse ad interferire nelle elezioni americane. Un’altra, l’ennesima, balla. La russia ha interesse eccome, lo ha appena fatto in Europa e lo farà anche negli USA. Dopo che la propaganda russa ha brutalizzato i partiti di Renew Europe, la macchina del fango del cremlino ha già cominciato a preparare il funerale politico di Biden dopo il confronto non certo brillantissimo, ma neanche così disastroso, con Trump. Pensavate che non ce ne fossimo accorti eh?

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