stand for ukraine
francia ucraina elezioni

Oddio e se in Francia vincesse Le Pen? Oddio e se vincesse la Sinistra? Cosa è meglio per l’Ucraina?

Nel titolo non abbiamo messo Macron perchè tanto non vince. Anche lui si è ammalato della stessa sindrome che ha già messo KO le liste di Renew Europe in Italia durante le ultime elezioni europee.
C’è differenza tra un gruppo politico e l’altro anche se nei giorni antecedenti il primo turno delle elezioni legislative francesi tra gli addetti ai lavori c’era molta perplessità sul proseguo del sostegno all’Ucraina: “che vinca uno o l’altro stiamo messi male”. Ma è davvero così? No. Ci sono infatti differenze sostanziali date dal fatto che all’interno del Nuovo Fronte Popolare di Sinistra hanno silenziato l’impresentabile filorusso Melenchon sull’Ucraina, cedendogli come contropartita il disimpegno su Israele.
Al di là di quello che potrà succedere dopo le elezioni, cerchiamo di trovare una quadra leggendo le parole scritte nero su bianco nei programmi dei principali schieramenti in attesa del secondo turno elettorale. Non diciamo niente sul primo turno perchè tanto sapete già tutto, altrimenti non sareste qui.

Cosa dice il programma elettorale di Rassemblement National di Le Pen e Bardella sull'Ucraina

A quanto pare il debito dei vertici Lepenisti con il cremlino non si è ancora estinto. Negli ultimi mesi hanno ovviamente dovuto fare una giravolta su loro stessi per dire che putin è brutto e cattivo, ma non ci hanno creduto in molti o comunque non totalmente fino in fondo.
I dubbi non vengono sciolti nel programma elettorale: “Il nostro Paese si trova oggi ad affrontare un ritorno della politica di potere, compresa la guerra in Ucraina, una minaccia per la nostra sicurezza collettiva, ne è uno degli esempi.”. Giuro non c’è altro. Nella migliore tradizione dei partiti di destra e ultradestra (come Lega e Fratelli d’Italia da noi) di Ucraina è vietato parlare. Sappiamo però che la posizione di Bardella sull’Ucraina è chiara, in un articolo di Le Monde del 24 Giugno 2024 vengono riportate le sue dichiarazioni a riguardo: “La russia è una minaccia multidimensionale per la Francia, assicureremo aiuto logistico e materiale all’Ucraina ma no ad armi a lungo raggio che possano colpire le città russe. E no ai soldati francesi in Ucraina”. Tutto chiaro direi.

Cosa dice il programma del Nuovo Fronte Popolare sull'Ucraina

Per fortuna per Kyiv, ma a discapito di Tel Aviv, il raggruppamento delle sinistre francesi unite contro l’ultradestra lepenista ha tolto la parola sull’Ucraina al filorusso Melenchon. Nel suo programma elettorale infatti vengono usate queste parole per descrivere l’impegno del Nuovo Fronte Popolare nel supporto a Zelensky: “Difendere l’Ucraina e la pace nel continente europeo. 
Fermare la guerra di aggressione di Vladimir Putin, e che lui risponda dei suoi crimini davanti alla giustizia internazionale: difendere incrollabilmente la sovranità e la libertà del popolo ucraino così come l’integrità dei suoi confini, attraverso la consegna delle armi necessarie, la cancellazione del debito estero, il sequestro dei beni degli oligarchi che contribuiscono allo sforzo bellico russo nel 
quadro consentito dal diritto internazionale, l’invio dei caschi blu a la messa in sicurezza delle centrali nucleari, lavorare per raggiungere il ritorno della pace in un contesto internazionale tensioni e guerre nel continente europeo“.
Okok, non sono forse parole che scaldano il cuore, ma se aggiungiamo che i vertici di Nuovo Fronte Popolare, con buona pace di Melenchon, sono comunque d’accordo sull’invio di armi a lungo raggio, allora possiamo immaginare che un’alternativa al disimpegno francese in Ucraina esiste. Non ci fidiamo, certo, ma lo speriamo.

Cosa dice il programma di Ensemble (Macron e Attal) sull'Ucraina

Niente. Solo “Insieme sosteniamo l’Ucraina di fronte all’aggressione.”. Peraltro messo lì a caso fuori dai punti programmatici. Se non ci credete guardate voi stessi il programma elettorale di Ensemble.

Cosa dice il programma dei Repubblicani sull'Ucraina

I più decisi sul sostegno all’Ucraina sembrano i Repubblicani, che nel loro programma scrivono: “Di fronte a poteri predatori e a minacce sempre più gravi, l’Europa deve riarmarsi:
Misura 1: Fornire oggi un massiccio sostegno all’Ucraina per respingere l’aggressione russa piuttosto che promettere un ulteriore allargamento dell’Unione Europea
Misura 2: Richiedere a ciascuno Stato membro dell’Unione Europea di destinare ogni anno non meno del 3% del proprio PIL alla difesa
Misura 3: NATO. Riequilibrare le spese del Fondo Europeo per la Difesa (FES) e gli ordini dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA) a beneficio delle imprese europee
Misura 4: Fornire più risorse al quartier generale dell’Unione Europea affinché diventi un centro operativo permanente e creare un “pilastro europeo” della NATO
Misura 5: Preparare i giovani europei alla difesa dei loro paesi

Invece di prendere in considerazione l’invio di truppe, che rappresenterebbe un passo avanti irreversibile nell’esposizione del nostro Paese alla Russia, la Francia dovrebbe immediatamente aumentare il suo sostegno all’Ucraina . Dall’inizio della guerra, secondo il governo, la Francia ha fornito un totale di 3,8 miliardi di euro in aiuti all’Ucraina e si è impegnata a fornire fino a 3 miliardi di euro in aiuti militari aggiuntivi nel 2024. La Francia è quindi molto indietro rispetto ai nostri partner europei
“.

Anche qui no all’invio di soldati francesi in Ucraina, ma rafforzamento degli aiuti militari, massiccio sostegno a Kyiv e riconoscimento della russia come indiscutibile nemico numero uno. Rafforzamento delle spese di difesa non solo francesi ma europee e, colpo di scena, preparare i giovani d’Europa a difendere i loro paesi. Come per dire, non è oggi, non sarà domani, ma occhio che dopodomani i russi potrebbero attaccarci.

Morale della favola sulle elezioni legislative francesi

In attesa degli esiti del secondo turno dove un’auspicabile coalizione anti ultradestra rimetterà Marine Lepen nell’angolino del castigo possiamo comunque tirare le somme. Anche in questo caso le elezioni di un paese europeo fondamentale per il sostegno a Kyiv si decideranno parlando il meno possibile di Ucraina. Già, come per le elezioni UE, chi tocca l’argomento Ucraina muore fulminato all’istante. O come negli Stati Uniti. E’ un peccato, la propaganda russa in questo caso sta lavorando con profitto, come nel caso italiano. E’ triste e sconsolante sapere che saranno sempre gli stessi cavolo di argomenti di (non) politica interna a decidere le elezioni: immigrazione, sicurezza e aiuti economici a casaccio. Sembra che a nessuno interessi che da due anni e mezzo sia in corso un genocidio di una potenza nucleare ai danni di un paese europeo e che nella nostra Europa continuino ogni giorno violenze, stupri, torture e distruzione di intere città. A nessuno a quanto pare sembra interessi che la nostra sicurezza internazionale sia costantemente minacciata dai mafiosi del cremlino e che un domani tutte queste cose potrebbero trasferirsi proprio qui, a casa nostra, in Italia come in Francia. Ma in realtà dovremmo tutti sapere che gli orrori della guerra sono già a casa nostra, perchè l’Ucraina è Europa, e l’Europa, per me, è casa.

Potrebbe interessarti anche
Orgoglio Georgia, ribellarsi al putinismo si può, non come i…
georgia proteste russia europa

Le proteste in Georgia dimostrano che ribellarsi alla russia si può, basta volerlo. Non come qualcuno...

La Lituania è avanti. Si pensa a revoca della cittadinanza a chi sostiene la russia
lituania revoca cittadinanza propaganda russa

La Lituania sta adattando le proprie leggi per privare della cittadinanza quei cittadini con doppio passaporto e che sostengono apertamente la russia.

Le parole sono importanti e il Vaticano ci crede tutti idioti
vaticano treccani resa arrendersi bandiera bianca ucraina

Il direttore della sala stampa del Vaticano prova a mettere una pezza alle parole di Bergoglio sull'alzare bandiera bianca, prendendoci tutti per idioti.

Le scuse che i russi non hanno mai fatto agli ucraini
le scuse mai fatte dai russi agli ucraini

Facile dire per gli expats russi di essere contro putin. Più difficile, a quanto pare impossibile per loro, chiedere scusa a tutti gli ucraini.