Fermare il turismo russo in Europa non è russofobia. E’ il minimo che si possa chiedere.
Con tutti i soldi che l’Unione Europea, la NATO e gli USA mi hanno dato in questi anni per fare propaganda pro-ucraina è arrivato anche per me il momento di prendermi qualche giorno di ferie per una modesta vacanza su una spiaggia europea. Purtroppo anche in questa situazione che dovrebbe essere un minimo piacevole i risvolti dell’aggressione e della propaganda russa si fanno sentire. Lo abbiamo sempre detto, nulla è trascurato e trascurabile. Possibile che dopo due anni e mezzo di invasione su vasta scala in Ucraina e con conseguenti livelli crescenti di tensione e odio internazionale in Europa non siamo ancora riusciti a porre rimedio al turismo russo? Di cosa abbiamo paura? Che i figli dei gerarchi rossobruni non spendano i loro rubli nei nostri ristoranti? Che gli elettori di russia unita sentano almeno questo leggero effetto della guerra devastante che hanno scatenato contro l’Ucraina? Ma per favore.
Turismo russo, a rimetterci sono sempre gli ucraini
Il primo pensiero come sempre va agli ucraini, per i quali già solo accettare di andare in vacanza di questi tempi genera timore, quasi vergogna, come se i diritti acquisiti dal genere umano non gli fossero più dovuti. Noi europei abbiamo IL DOVERE di proteggerli, abbiamo IL DOVERE di essere coraggiosi e mettere un freno alla piaga della libera circolazione dei russi. Ci hanno provato i soliti paesi baltici che hanno già da un paio di anni bloccato i visti turistici ai cittadini russi, ma questo effetto viene neutralizzato dal comportamento di Italia, Francia, Spagna, Grecia che sono più sensibili a quella carta straccia che è il rublo piuttosto che all’onore e al rispetto verso gli eroi difensori d’Europa.
Come possiamo dichiarare un sostegno incrollabile all’Ucraina e agli ucraini per “tutto il tempo che servirà” se poi lasciamo che dividano gli stessi spazi con i sostenitori di putin, con gli stupratori e assassini del loro popolo, con i collusi dello stato mafioso russo? Come vi sentireste voi nel vedere seduti accanto a voi amici, padri, madri, fratelli, sorelle di chi oggi sta uccidendo i vostri amici, padri, madri, fratelli e sorelle?
E’ oggettivamente inaccettabile, il tempo delle mezze misure è finito. O si sta di qua o si sta di là, o si combatte per la libertà e la giustizia o ci si prostra ai piedi del criminale internazionale putin. Finiamola col “volemose tutti bene” di cattolica estrazione, lasciamo che gli ucraini siano equiparati ai russi solo nel microcosmo fantascientifico e irreale del Vaticano.
Trasferire la guerra sui russi
Le intenzioni iniziali delle sanzioni internazionali non erano semplicemente distruggere l’economia russa, avevano anche lo scopo di colpire di riflesso, ma in modo inequivocabile, la popolazione russa per far sentire che il peso della guerra stava gravando anche su di loro, che non erano solo spettatori innocenti, ma parte attiva in questa apocalisse.
Invece questi effetti ancora non si vedono. Certo ci sono maggiori difficoltà di movimento, non ci sono più voli diretti con la russia, dai paesi baltici non possono entrare in territorio UE con l’auto e con visto turistico, ci sono i problemi con la valuta e i pagamenti elettronici, ma il tutto si limita a qualche noia che i russi più intraprendenti possono bypassare con qualche accorgimento e qualche dollaro in più.
Questa è un po’ la metafora delle limitazioni che USA e paesi NATO impongono all’esercito ucraino sull’uso delle nostre armi. No in territorio russo, ok forse un po’ oltre confine puoi spingerti ma non troppo, ok ma occhio a non coinvolgere i civili. Il tutto mentre i russi bombardano il più grande ospedale pediatrico dell’Ucraina. Vi pare sensato? Allo stesso modo vi pare sensato accogliere con tutti gli onori e il rispetto i turisti russi che vengono nella nostra Europa mentre sono loro stessi complici nemmeno troppo occulti del genocidio del popolo e della cultura ucraini? No, non è sensato, è cinico e immorale e chi fa finta di niente dovrebbe essere sottoposto a qualche test psichiatrico per capire come funzionino i propri collegamenti neuronali.
Bloccare i visti turistici ai cittadini russi in Unione Europea non sarebbe russofobia, sarebbe buon senso, sarebbe un gesto di civiltà verso tutti gli ucraini presenti nei nostri confini, sarebbe un modo per dirgli “da noi sei al sicuro”. Inoltre faremmo un favore ai russi stessi dato che proprio in questi giorni il pupazzo straparlante Peskov ha dichiarato che in seguito al dispiegamento di nuovi missili americani in Europa tutte le nostre capitali sono diventate legittimi bersagli di guerra. Non vorrai mica che i vacanzieri russi si facciano male mentre comprano del vino scadente in qualche negozio-trappola-per-turisti italiano o francese.
Per ora senza leggi in nostro aiuto possiamo solo fare una cosa: se in vacanza dovessimo trovarci in qualche ristorante o spiaggia o in qualunque struttura ricettiva non dobbiamo avere paura o vergogna di chiedere di essere messi il più lontano possibile dai nostri vicini di tavolo od ombrellone russi. Facciamolo. Cominciamo a far comprendere anche a chi si occupa di accoglienza nei nostri luoghi turistici che la loro presenza può essere un problema, può creare dei danni. Non restiamo in silenzio, abbiamo tutto il diritto di farlo. E ci mancherebbe altro.
PS: indovinate di che nazionalità era il tavolo più chiassoso dell’intero ristorante in cui sono stato pochi giorni fa? Esatto loro! Bravissimi.
PPS: per chi non l’avesse capito, non sono andato in vacanza con i soldi di UE, USA e NATO. Quelli piuttosto di pagare qualcuno per far loro propaganda si taglierebbero un braccio.
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