Attacco ucraino in russia, c’è chi ha capito e poi c’è il nostro ministro Crosetto (un po’ confuso)
Grandi notizie dalla russia almeno per una volta, l’esercito ucraino è entrato nella regione di Kursk in russia penetrando per decine e decine di chilometri e acquisendo il pieno controllo del terminale del gasdotto Gazprom a Sudzha e dei suoi serbatoi, con tanti cari saluti a Victor Orban così dipendente ancora oggi dal gas russo. USA, Germania e Commissione Europea non hanno battuto ciglio (segno che non erano impreparati a questi eventi). E poi c’è il nostro ministro della difesa Crosetto. Ma andiamo con ordine.
Partiamo da Crosetto e spieghiamogli a cosa serve questa mossa ucraina
Nell’intervista di Guido Crosetto a Radio Anch’io (che trovate a questo link) il ministro della difesa italiano sembra essere l’unico ministro al mondo in questo momento ad essersi fatto trovare impreparato. O almeno contrariato , se non impaurito, da questa travolgente azione ucraina. Di sicuro il ministro si trova a livello concettuale apparentemente molto distante dalla realtà delle cose.
Riassumo il Crosetto-pensiero per chi non avesse tempo o voglia di ascoltare l’intervista:
“Nessun paese deve invadere un altro paese e dobbiamo mantenere questa linea anche in questo caso”…”non vogliamo vedere un conflitto ancora più duro che si sposti in territorio russo”…”a questo punto il fronte ucraino peggiorerà”…”ci si allontana da un cessate il fuoco e quindi dai negoziati di pace”…”noi come principio generale volevamo ripristinare il diritto internazionale”…”vi assicuro che non saranno usate armi italiane”…”se vogliamo arrivare alla pace dobbiamo evitare ulteriori azioni di guerra”. Certo che parlare di diritto internazionale quando in mezzo ci sta putin non so se faccia più piangere o più ridere.
Su una cosa però il ministro ha ragione, questa azione dello ZSU sta effettivamente allontanando la pace: quella di putin.
Allora, da dove cominciamo?
Caro ministro Crosetto, quello che dice non ha alcun senso nel panorama internazionale odierno e nello specifico proprio nella guerra mossa dalla russia in Ucraina, ma provo a spiegarmi meglio punto per punto a cosa sta servendo questa “invasione” ucraina a Kursk. Quindi ecco cosa sta ottenendo l’Ucraina:
1) Sta portando la guerra in casa dei “russi normali” dato che finora il loro già misero stile di vita non sembrava essere stato toccato così tanto dalle sanzioni. Questo è un punto fondamentale per poter creare del dissenso interno, con buona pace dei patrioti dissidenti russi e della loro russia felice. La russia non sarà mai felice, ma vedere le scene dalla regione di Kursk di questi giorni fa felici noi. Tanto.
2) L’esercito sta cercando di tagliare le linee di rifornimento russe dirette proprio al fronte ucraino, proprio per evitare che “il fronte ucraino peggiori” come temuto da Crosetto. Oltre a questo l’esercito prosegue nella distruzione di armi e punti logistici fondamentali per i terroristi russi in Ucraina.
3) Sta svelando al mondo intero il bluff del criminale internazionale putin. Dove sono finite le sue linee rosse? Dove sono ora le sue minacce? Gli ucraini con questa mossa hanno fatto il più grande favore al mondo, hanno depotenziato la figura del capomafia del cremlino una volta per tutte, sia internamente in russia che davanti al mondo intero.
4) L’Ucraina sta allentando così la pressione sul fronte di Kharkiv, perchè diverse unità russe sono dovute tornare indietro di corsa per cercare di mettere una pezza nell’area di Kursk. Qui attendiamo degli sviluppi. Arriveranno.
5) Se proprio un tavolo negoziale dovrà esserci, Crosetto dovrebbe essere felice che gli ucraini potranno mettere sul piatto la regione di Kursk per ottenere una pace che sia il più possibile giusta. Questo comunque nella allucinata idea crosettiana che i negoziati di pace con putin possano ancora essere fatti. Cioè pura fantascienza e, perdonatemi, anche tanta ingenuità.
L'Italia sempre dalla parte sbagliata della storia
Come al solito le parole di Crosetto ci rimettono dalla parte sbagliata della storia. Mentre UE, USA e Germania confermano che l’operazione di Kyiv è sacrosanta e che le loro armi (anche se non tutte, per ora) possono essere utilizzate in suolo russo, il nostro ministro della difesa sembra essere diventato un agnellino pacifista, un Caracciolo qualunque che “va bene l’Ucraina deve difendersi ma non troppo mi raccomando”.
Queste parole sono aberranti, perchè ogni giorno costano la vita a centinaia di soldati e civili ucraini. Proprio mentre il nostro ministro della difesa parlava di trattative e tavoli di pace con mafiosi e criminali internazionali, in Ucraina, in un supermercato di Kostjantynivka piovevano i razzi mandati proprio dal cremlino provocando decine di morti. Questa volta non era un ospedale pediatrico caro Crosetto, ma era comunque un luogo dove anche la tua famiglia sarebbe potuta essere, una struttura civile, un negozio pieno di donne, bambini, giovani e anziani.
Parlare di una via negoziale con chi conosce solo la violenza e la sopraffazione del nemico è inutile e deleterio. Oggi il risultato sono anni di dolore e morte per gli ucraini, domani, se la russia non verrà fermata e sconfitta totalmente, questo trattamento stiamo pur certi che toccherà a noi.
Detto questo: pop corn!
Lo ripeto sempre, da sempre e per sempre lo ripeterò: per fortuna che l’Italia sulla scena internazionale non conta un fico secco, quindi possiamo anche prendere le parole del nostro ministro Crosetto, metterle in un cassetto della memoria e dimenticarcele per un po’.
Noi abbiamo intanto preparato vagonate di pop corn e stiamo seguendo le imprese eroiche dell’esercito ucraino che sta facendo cadere uno dopo l’altro i villaggi e le città della regione di Kursk. Per ora è solo Kursk, poi chissà. intanto…gnam!
Le bandiere russe divelte dai tetti dell'oblast di Kursk e gettate a terra ricordano la caduta del "Reich millenario" di Hitler. Stiamo vivendo la storia sotto i nostro occhi, mentre nel Donbas continua il sacrificio eroico dei soldati ucraini.