La caduta del Reich russo e gli eroi in Donbas
Con l’operazione nel Kursk stiamo vivendo sotto i nostri occhi la storia che gli ucraini stanno scrivendo, le immagini dei vessilli russi sradicati dai palazzi civili e di governo nel Kursk e sostituiti da quelli giallo/blu ricordano tanto la caduta del Reich millenario di Hitler. Vedere un soldato ucraino buttare a terra la bandiera russa è un’immagina che ti riappacifica per qualche istante con il mondo, ma attenzione, non dobbiamo dimenticarci degli altri eroi, quelli che stanno mantenendo la difesa del Donbas in condizioni davvero ardue e, come al solito, in inferiorità sia di uomini che di artiglieria. Loro, invece che strappare le bandiere di mosca, stanno proteggendo con la loro vita quelle ucraine.
Bandiere russe divelte come le svastiche a Berlino nel 1945
Non è solo un fatto simbolico quello di abbattere le bandiere russe negli insediamenti conquistati, è la certificazione dello sgretolamento del potere del cremlino sulle proprie regioni e l’assoluta incapacità a porvi rimedio. Le immagini che abbiamo visto sui libri di storia durante l’avanzata in Germania da parte delle forze alleate, le svastiche abbattute e i simboli del Reich distrutti sono facilmente associabili a quello oggi sta avvenendo nel Kursk. Probabilmente gli ucraini non arriveranno fino a mosca, non è tra i loro obiettivi, ma aver portato la guerra direttamente sul “sacro e inviolabile” suolo russo è l’inizio di qualcosa di grosso e un avvertimento a fanatici, dittatori e propagandisti: di sacro e di inviolabile non esiste nulla, tantomeno nella disastrata e marcia russia. Non mi stupirei di vedere prima della fine dell’estate un elicottero militare portare il criminale internazionale putin in esilio in qualche località segreta. Certo, sarebbe meglio che lo portasse alla sbarra davanti alla corte dell’Aja, ma non scaldiamoci, ogni cosa a suo tempo.
L’avanzata delle truppe di Syrsky è metodica e implacabile e non importa se ovviamente lo slancio del primo giorno si è esaurito, l’effetto sorpresa è passato e ha già fatto egregiamente la sua parte. Tutto era previsto, è pur sempre una guerra e sono sicuro che i comandi ucraini sanno alla perfezione che la russia ha carne da macello in quantità e ancora notevoli riserve di armi. Saranno pure armi del 1944, ma ci sono. In ogni caso, nessun dramma, quel che si dovrà fare sarà fatto e gli aggiornamenti sul campo stanno dando piena ragione a Zelensky & C.
La caduta della russia, di tutta la russia, è iniziata. La guerra è anche da loro adesso, aspettiamone pazientemente l’implosione.
Gli eroi del Donbas
Detto questo, la guerra in Ucraina non si è fermata. Anzi.
Uno degli obbiettivi dell’operazione Kursk è sicuramente l’alleggerimento del fronte interno ucraino del Donbas. Tutti sanno che la russia prima o poi dovrà ritirare notevoli colonne di armi e uomini da quella zona per dirottarle nel Kursk, anche se per ora non ha ritenuto di farlo in una quantità così imponente da sguarnire il fronte e permettere agli ucraini di riprendersi le loro terre. E’ una partita a scacchi, e gli ucraini impegnati in Donbas stanno fronteggiando forse l’ultima terribile offensiva in quell’area. I russi devono sbrigarsi perchè sono consapevoli che per loro attualmente è impossibile respingere gli ucraini a Kursk senza le riserve di artiglieria e umane impiegate nel Donbas. Ma fino all’ultimo creeranno distruzione, macerie e morte. Per questo il sacrificio di chi è in quelle zone in prima linea è incredibile, il loro eroismo è difficile da spiegare a parole. Non dobbiamo dimenticarci di loro. Se l’operazione Kursk sarà decisiva per la liberazione dell’Ucraina e per la caduta della russia, quello che oggi sta avvenendo in Donbas, la sua difesa da parte degli eroici militari ucraini sarà parte integrante e decisiva di questa storia.
Sono giorni, ore e minuti tremendi per chi è sul campo di battaglia. Sono giornate in cui si decide una buona fetta del futuro di tutti, anche il nostro.
Non dimentichiamoci mai degli eroi ucraini perchè sia al di qua che al di là del confine stanno riscrivendo i libri di storia sui quali studieranno i nostri nipoti. Libri di scuola che, una volta per tutte, avranno i confini ucraini giusti e non più quelli immaginati dai russi.
Il mondo è bello perchè è vario. Ma a volte si esagera. L'Ucraina è entrata con forza nella regione russa di Kursk e c'è gente che non ha capito perchè. E poi c'è anche il nostro ministro della difesa Crosetto.