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Con il divieto di uso delle proprie armi in russia l’Italia sta ora violando l’articolo 11 della sua costituzione

In questi mesi gli oppositori all’uso delle armi italiane su obiettivi militari sul territorio russo, con il dinamico duo Crosetto-Tajani in testa, hanno usato a sproposito l’Articolo 11 della nostra Costituzione per legare le mani all’Ucraina facendo un grosso favore al criminale internazionale putin. Bene, dopo l’approvazione della famosa risoluzione del Parlamento Europeo che approva l’uso delle armi occidentali in russia, l’Italia sta ora violando il principio di questo articolo. O quantomeno farebbe meglio a trovare altre giustificazioni per la propria ignavia. Ma vediamo il perchè.

L'Articolo 11 della Costituzione e la limitazione di sovranità

Il famoso Articolo 11 della nostra Costituzione è stato troppo spesso citato a sproposito, anche prima dell’esito del voto parlamentare europeo del 19 Settembre 2024 e, come giusto che sia, ogni perplessità sulla sua interpretazione è stata col tempo abbattuta. Fu così per l’invio di armi in Ucraina e dovrà quindi essere così per sciogliere le riserve sull’uso delle stesse su obiettivi militari nel territorio russo.
Ma vediamo cosa dice l’Articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Tralasciamo la prima parte, la cui inutilità è già stata sorpassata dagli eventi. Tu puoi ripudiare una guerra quanto vuoi, questo non vuol dire che se una guerra ti piomba in casa tu puoi far finta che non esista. Questo punto è già stato superato con l’approvazione delle forniture di armi a Kyiv, lasciamolo lì.
Concentriamoci su “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
L’Articolo 11 parla chiaro: l’Unione Europea, un’organizzazione sovranazionale di cui noi facciamo parte, anzi ne siamo tra i fondatori, ha espresso che per assicurare la pace e la giustizia in Ucraina è necessario abolire i vincoli imposti sull’uso delle armi occidentali in russia. E non fa niente se quasi tutti i parlamentari italiani abbiano votato contro quell’emendamento, per fortuna il parlamento UE è un organo collegiale dove noi italiani contiamo poco o niente, ma alle cui regole dobbiamo sottostare. Dobbiamo appunto limitare la nostra sovranità, le nostre idee malsane, ad una organizzazione internazionale come l’Unione Europea per facilitare il raggiungimento della pace tra le nazioni.
Ergo è caduta anche l’ultima foglia di fico dei nostri eroici pacifisti di governo che ora, rifiutandosi di accettare le indicazioni di un’organizzazione internazionale come l’Unione Europea sta violando palesemente il principio d’ispirazione della nostra Costituzione, ovvero quello di promuovere una pace giusta e la giustizia fra le nazioni.

E per violare una costituzione che ammette ampissimi margini di interpretazione, lasciatemelo dire, ce ne vuole proprio tanto di impegno.

 

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