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Ucraina e Israele in guerra contro il terrorismo

Per capire Ucraina e Israele bisogna sapere cosa vuole dire lottare per la propria esistenza

La resistenza ucraina e le operazioni di guerra di Israele non sono ancora state capite da un numero impressionante di persone. Se qualcuno si domanda perchè Kyiv non accetta di mettere fine alla guerra in cambio di qualche territorio o si domanda perchè Tel Aviv sia così aggressiva contro Hamas, Hezbollah e Iran, allora non è ancora riuscito a stringere un briciolo di empatia verso questi due popoli. Al netto dei casi da TSO che in Italia pregano affinchè “fratello Nasrallah” sia accolto nel paradiso dei martiri dalle 72 vergini esiste ancora una grossa fetta di opinione pubblica più moderata a cui manca un tassello della storia di oppressione e genocidio che sia ucraini che israeliani hanno dovuto subire, da sempre, nel loro passato.

Vivere con un vicino che vuole la nostra distruzione

Noi italiani, ma anche francesi, tedeschi, americani e chi più ne ha più ne metta, non sappiamo e non sapremo mai (spero) cosa significhi vivere in costante assetto da guerra, in costante apprensione per potenze terroriste ai nostri confini che minacciano apertamente la nostra estinzione. Estinzione non è una parola usata a caso, perchè è quello che hanno provato a fare i russi con il genocidio ucraino dell’Holodomor e quello che mezzo mondo ha cercato di fare con gli ebrei nella prima metà del 900 (per non parlare dei secoli precedenti, ma non torniamo troppo indietro). Ucraini e israeliani sono ancora qui però.

Non parliamo di semplici slogan da elezioni, non parliamo di battute raccontate al bar da qualche ubriacone. Qui parliamo di veri e propri progetti di sterminio di interi popoli.
Quello che vuole la russia, è stato detto e ridetto, non è semplicemente portare sotto il suo controllo qualche spicchio di territorio al suo confine. No, lo scopo dell’invasione russa è annullare una volta per tutte l’identità ucraina, annientare la sua resistenza. Ci prova da sempre cercando di annullarne la tradizione, la cultura, la lingua, opprimendo economicamente e socialmente la società, occupando territorialmente intere regioni. Infine, non essendoci riusciti con questi mezzi, sta tentando dal 24 Febbraio 2022 di mettere in atto la definitiva distruzione fisica del paese.
Non si è arrivati all’invasione su vasta scala dell’Ucraina così di colpo da un giorno all’altro. Il popolo ucraino ha vissuto costantemente in pericolo per la propria vita, per l’esistenza della sua stessa identità.

Stesso discorso vale per lo Stato di Israele che è minacciato fin dall’istituzione dei suoi confini del 1948 da organizzazioni terroristiche sostenute da molti paesi islamici che professano apertamente la sua intera distruzione come scopo della loro esistenza. Hamas lo riporta addirittura nel suo statuto di costituzione. Dove abbiamo sbagliato se questi rigurgiti antisemiti oggi sono così forti tanto da chiamare “fratello” un leader terrorista, da giustificare gli stupri e i barbarici massacri del 7 Ottobre, da dimenticarci dell’Olocausto?
Quando abbiamo perso la strada della ragione per supportare convintamente organizzazioni terroristiche di paesi non democratici che hanno più martiri e profeti e santi penitenti che diritti civili? Da quando governi intrisi di fondamentalismi religiosi che condannerebbero a morte su due piedi ognuno di noi per i nostri usi e costumi sono diventati dei modelli di libertà?

Ucraina e Israele, gli stessi nemici e tanta confusione

Un’altra domanda senza soluzione riguarda l’incapacità di comprendere che Ucraina e Israele stanno combattendo la stessa guerra e gli stessi nemici. Mi stupivo ormai quasi un anno fa, dopo il 7 Ottobre, di come fosse complicato per molti unire i puntini che collegavano l’asse del male Mosca – Teheran – Hamas – Hezbollah. Ad oggi non è cambiato niente. Russia e Iran collaborano militarmente, l’Iran ha sulla coscienza migliaia di morti ucraini, civili e militari, a causa delle sue forniture di droni Shahed e missili balistici all’esercito del cremlino. Mosca dal canto suo ha rifornito i magazzini militari di Teheran di ogni sorta di arma. L’Iran, è noto, è il sostegno politico e militare di Hamas ed Hezbollah. Ok, l’ho fatta semplice, ma di questo si tratta. E’ una lotta per la sopravvivenza, una lotta della democrazia contro i totalitarismi, più chiaro di così si muore. In questi mesi bisogna scegliere da che parte stare, di qua o di là, senza sfumature. Dobbiamo comprendere che ogni scelta fatta anche da noi ha un costo, è finita l’epoca dell’impunità peritura per ogni nostra decisione sbagliata. 

Le discussioni da salotto su ipotetiche concessioni territoriali da fare a mosca o le chiacchiere in stile “eh ma Zelensky eh ma Netanyahu” sono aria fritta, il nulla più assoluto se non proviamo ad immergerci nemmeno per un momento nella delicata e sofferta storia di questi due popoli. Abbiamo dimenticato cosa vuol dire combattere per la nostra libertà, per i nostri diritti, per non essere oppressi, per non scomparire. Ucraina e Israele non hanno mai avuto possibilità di dimenticarlo, non hanno ancora avuto la possibilità, nemmeno lontanamente, di smesso di lottare.

Sono tempi difficili che portano a scelte difficili: o con Ucraina e Israele per la democrazia o con i regimi totalitaristi e fondamentalisti e con le organizzazioni terroristiche. O di qua o di là.

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