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Propaganda russa online: quanto spende, come spende e perchè ci sta fregando tutti

Ad Agosto META ha pubblicato il suo report trimestrale sulle minacce della propaganda presente sulle sue piattaforme. Il report è molto interessante e va letto con attenzione perchè si riesce a capire quanto sta spendendo online la macchina della propaganda russa nell’operazione chiamata Doppleganger, come sta spendendo e in che modo sta fregando tutti. Qui vi riportiamo solo alcuni esempi ed alcuni dati, ma vi consigliamo di dare una bella lettura al report di META sul secondo trimestre 2024, lo troverete completo ed interessante.

Russia, Iran, Cina

Partiamo con un’informazione base ma che non stupisce nessuno. Le maggiori minacce CIB (coordinated inauthentic behavior, ovvero quei tentativi coordinati multicanale per manipolare e orientare l’opinione pubblica) arrivano da…arrivano da…arrivano da…la russia! Al secondo posto troviamo l’Iran e al terzo posto, last but not the least, la Cina. Siete stupiti? Immagino neanche un po’.
Le minacce di manipolazione, come già spiegato dal report che l’FBI presentò a Settembre su questo stesso argomento, sono rivolte a orientare l’opinione pubblica in modo subdolo con azioni coordinate online e offline per indebolire il sostegno all’Ucraina, per manipolare le elezioni americane di Novembre e, ebbene sì cari sostenitori di fratello Nasrallah e degli altri martiri del club delle vergini, anche per indebolire le posizioni di Israele nel suo conflitto contro i proxy a libro paga di Teheran.

Quanto spendono per screditare l'Ucraina?

Un dato molto interessante, perchè alla fine è seguendo i soldi che troveremo buona parte delle risposte, è quanto spendono questi account fake su META per veicolare questi messaggi di propaganda.
I blocchi indicati da META nel suo report indicano però solo una piccola parte delle minacce, quelle individuate, analizzate e bloccate. Per avere una stima veritiera dovete moltiplicare questi importi per cifre con tanti zeri.
Ad esempio un gruppo di account russian based che hanno propagandato messaggi coordinati per manipolare l’opinione pubblica in Armenia, Azerbaijan e Georgia (era il periodo delle proteste per la legge sugli agenti stranieri) ha speso una cifra di 77.000$. Esatto, avete letto bene. 77.000. Sappiamo che già con un migliaio di dollari è possibile fare gravi danni, pensate con 77.000$ quale può essere la capacità di influenza.

Gli account CIB russi che si sono dedicati a manipolare l’opinione pubblica in Europa ed in particolare in Francia, Germania, Polonia e Moldova hanno speso ben 35.000$, focalizzandosi sulla protesta per le mancate elezioni presidenziali in Ucraina e per creare ulteriore scompiglio criticando i cittadini ucraini residenti fuori confine e quindi scampati alla coscrizione militare. Vi ricorda qualcosa? Se state pensando ai mesi in cui un giorno sì e l’altro pure si parlava di quanto l’Ucraina fosse diventata una dittatura perchè Zelensky non concedeva le elezioni in un paese in guerra e con i territori occupati…beh ecco la fonte di tutti i mali. Era tutta propaganda e ci siamo cascati in pieno. 

E via così a botte di 40.000$ e 50.000$, tutti soldi utilizzati per screditare l’Ucraina e per cercare di far calare il supporto occidentale a Kyiv. Molti di questi account operano in modo bidirezionale, fingono di essere pro Ucraina e poi fanno passare concetti di propaganda. Proprio come molti opinionisti in TV, come molti politici, come tanti che a quanto pare leggono troppo i social. Proprio come quelli che dicono “sì alle armi all’Ucraina ma che non le usino per uccidere i russi”.

 

Screditare Israele? Costa parecchio, ma funziona

Quasi a conferma della nostra lotta contro anche la propaganda anti Israele ci viene in aiuto il dato su un altro cluster di account che si sono dedicati a manipolare l’opinione pubblica contro le azioni di Israele in Palestina hanno investito 1,2 milioni di dollari. E solamente per l’area di lingua francese e araba.
Ora capite anche voi che con oltre un milione di dollari (cifra molto indicativa perchè include solo gli account bloccati da META e solo per l’area di lingua francese e araba e solo per il secondo trimestre del 2024) è facile condizionare tante anime belle che in questi giorni stanno criticando così aspramente Israele perchè “ha diritto di difendersi ma…”. Se lo avete detto anche voi complimenti, ci siete cascati.

Alcuni esempi interessanti

Lo abbiamo sempre detto, la propaganda è viscida, infima. Magari non la riconoscete perchè è mascherata da cultura, da musica, cinema, sport. Ma è sempre propaganda.

Alcuni esempi riportati da META sono davvero interessanti.
Un advertisment dedicato al mercato tedesco apparentemente innocuo parlava di “come risparmiare sulla spesa quotidiana a causa dell’aumento dei prezzi”. Al click sull’annuncio viene aperto un articolo in cui si parla di come erano bassi i prezzi prima di metterci contro la russia, che è tutta colpa della guerra, tutta colpa degli ucraini.

Un altro annuncio dedicato invece alla platea francese era incentrato sul problema dell’alcool in Francia. Al click si viene rimandati ad un articolo da cui si deduce che i francesi hanno cominciato a bere molto di più a causa dello stress provocato dalle parole del presidente Macron che ipotizzò l’invio di militari francesi in Ucraina.

E così via.

Solo una frazione del problema

Queste sono solo piccole cifre, piccoli esempi. Sono solo le minacce su cui META è riuscita ad indagare e che è riuscita a sventare. E non tengono in considerazione l’Italia. Forse hanno visto i dati e le minacce provenienti dagli account del nostro paese e si sono scoraggiati anche solo dal provare ad indagare. Non basterebbe una vita intera.

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