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La guerra è ora globale, l’invio di truppe occidentali in Ucraina è necessario

Con il coinvolgimento diretto dell’esercito nordcoreano nella guerra contro l’Ucraina lo scenario cambia, e di parecchio. L’asse del male è sempre un passo davanti a noi, il momento del dispiegamento di truppe occidentali in una guerra ormai globale è arrivato.

Non rispondere a questa provocazione sarebbe la fine della poca credibilità rimasta al mondo libero ed un chiaro messaggio dell’occidente a Kyiv: vi abbiamo abbandonato.

Landsbergis (Lituania): riprendere l'idea di Macron

Il ministro degli esteri lituano Landsbergis, uno dei “cavalli vincenti” su cui puntare nella storia moderna di questa guerra, ha affermato in un’intervista ad ANSA che è giunta l’ora di riprendere in considerazione l’idea lanciata ad inizio anno dal presidente francese Macron di inviare soldati occidentali in Ucraina per rispondere all’escalation voluta da mosca. E noi non possiamo che esserne d’accordo.

Intervento diretto in guerra contro l'Europa

L’invio in combattimento di soldati dalla Nord Corea è da considerarsi non solo un allargamento della guerra fino a Pyongyang, ma un attacco diretto all’Ucraina e ai paesi alleati, di fatto una dichiarazione di guerra diretta all’Europa. Non sono più avvertimenti, ma un dispiegamento effettivo di soldati da un paese terzo nello scenario di un conflitto che è ormai divenuto globale. Come al solito mentre noi parliamo, parliamo, parliamo e non prendiamo mai niente sul serio, le autocrazie agiscono non dovendo rendere conto a nessun elettore. Nascondersi dietro ai nostri sistemi democratici, in questo preciso caso, farà perdere ulteriore tempo e l’Ucraina di tempo non ne ha più. E’ l’ora di scelta impopolari, è l’ora di scelte coraggiose. Poco importa se, almeno ufficialmente, gli schiavi di Kim Jong-Un saranno utilizzati solo come carne da cannone nella regione russa del Kursk, sicuramente i loro danni ai soldati ucraini li faranno e, purtroppo, mieteranno vittime. E sappiamo anche bene che ne a putin e ne a Kim interessano molto le convenzioni internazionali, se questa cooperazione dovesse funzionare i nordcoreani verranno inviati sicuramente anche all’interno dei confini ucraini.

Con questo scenario lo slogan “Let Ukraine Strike Back” coniato per sensibilizzare i paesi alleati per permettere a Kyiv di utilizzare armi occidentali su obbiettivi strategici militari in russia è diventato obsoleto e inutile. C’è bisogno di altro, molto di più, c’è bisogno di un intervento militare per rispondere all’escalation dell’asse del male contro l’Ucraina. C’è bisogno di alzare l’asticella del nostro impegno, non fosse altro che per recuperare il tempo stupidamente perso a vietare all’esercito ucraino di difendersi a pieno regime. Europa, USA e NATO glielo devono. Un invio di forze militari occidentali in Ucraina è oggi necessario per non perdere la guerra e se ciò dovesse realmente accadere andrà ricordato ai piagnucoloni delle piazze e dei palchi pacifisti che questa non sarà altro che la conseguenza delle loro idiote richieste, una conseguenza alle insufficienti forniture di armi e alle ridicole limitazioni al loro utilizzo che hanno permesso alla russia di non essere ancora sconfitta e anzi di avanzare in Donbas. In fin dei conti se davvero saremo costretti a ricorrere all’invio di forze militari in Ucraina questo sarà il risultato scontato ottenuto dal pacifismo globalizzato, il pacifismo russo.

Siamo ad un bivio, vediamo di non prendere ancora la strada sbagliata. Per una volta non diamo retta ai cavalli perdenti e puntiamo su quelli vincenti, puntiamo su Landsbergis & Co.

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