Preparare i cittadini alla guerra: il report di Niinistö ai bamboccioni dell’UE
L’ex presidente finlandese Sauli Niinistö ha recentemente presentato a Ursula Von der Leyen il suo report per il rafforzamento e la sicurezza dell’UE in condizione di crisi. Per crisi ovviamente intende una possibile, anzi probabile, aggressione della russia ai paesi dell’Unione. Leggendo tra le righe il sottotesto è chiaro: “somari, svegliatevi!”, la guerra potrebbe essere qui già domani.
Della natura del report stesso ne hanno già parlato tutti i maggiori media, non c’è nulla di nuovo o che già non sapessimo, ma quasi nessuno ha sottolineato un punto fondamentale: l’invito ai leader di svegliare i cittadini UE dal loro centenario sonno di bellezza tonificante, coinvolgendoli attivamente e preparandoli ad affrontare sfide fino a pochi anni fa impensabili. Proprio come successo ai cittadini ucraini.
Il report “Safer Together” è molto dettagliato e interessante. Vi consigliamo di scaricare il PDF direttamente dal sito della Commissione Europea e di leggervelo con attenzione, nelle righe successive sottolineeremo solo alcuni aspetti che ci sono sembrati interessanti e di cui quasi nessuno ha finora voluto parlare.
Conoscere per difendersi
La conoscenza della situazione critica internazionale e dei pericoli che ci minacciano nel breve periodo non è mai stata così bassa, almeno nei paesi mediterranei. E questa è indubbiamente una “volontà dall’alto”, tirare avanti come se niente fosse, tirare a campare che poi domani sarà un’altra giornata e vedremo il da farsi. Per rendersene conto basta leggere le dichiarazioni dei nostri ministri di Difesa e Esteri, Crosetto e Tajani, che sottolineano sempre che non siamo in guerra con nessuno, che vogliamo mantenere la pace e bisogna sedersi al tavolo delle trattative che tutto si sistemerà. Ma quando mai.
Niinistö ha invece spronato gli stati membri a coinvolgere maggiormente i cittadini e ad informarli della reale situazione. Solo in questo modo di fronte ad un’emergenza reale la società potrà trovarsi preparata e rispondere a dovere. Mantenere la popolazione in questo stato di ibernazione del pensiero invece porterà ad un blocco totale dei vari paesi, interrompendo le catene logistiche e produttive.
La preparazione psicologica dei civili è per Niinistö un fattore fondamentale, tanto da dedicare un intero capitolo del suo report su questo argomento, e noi non possiamo che essere d’accordo con lui. Viene anzi specificato che questa non è un’opzione, ma una responsabilità dei leader europei. E’ il loro dovere, o almeno dovrebbe esserlo, ed è ora di attuarlo seriamente.
Proteggersi dagli attacchi ibridi
Il report offre anche una approfondita panoramica sui pericoli che la guerra ibrida sta portando nella nostra Unione Europea. Non prendere misure efficaci sulla cybersicurezza potrebbe paralizzare interi paesi. Attacchi a trasporti e banche sono ampiamente preventivabili e se non contrastati potrebbero bloccare il sistema economico degli stati membri.
Niinistö non sta esagerando, finora ci è stato servito l’antipasto, stiamo solo aspettando la portata principale. Qui non parliamo solamente di perdita di dati personali o l’inaccessibilità ai siti istituzionali dello Stato (come già avvenuto). In questo caso parliamo di interruzione delle comunicazioni in settori strategici (come la difesa), blocco di ogni tipo di pagamento, interruzione dei servizi della sanità, blackout energetici totali. Infrastrutture critiche come quelle energetiche, gli approvvigionamenti idrici e gli ospedali sono infatti obbiettivi strategici di guerra. E’ ora che cominciamo a prepararci al peggio.
Costruzione di rifugi antiaerei
Nel 2021 non avremmo mai pensato che da lì a breve nell’Unione Europea si parlasse di costruzione e ampliamento di rifugi antiaerei. E invece il report di Niinistö parla chiaro: bisogna prepararsi a proteggere i civili da possibili raid aerei nemici. Mentre i paesi nordici e baltici da questo punto di vista sono già equipaggiati, mi sapete dire qui da noi in Italia dove sarebbe possibile ripararsi in caso di attacco aereo? Sotto la pensilina del tram? L’ex presidente finlandese non usa mezzi termini: bisogna investire nella costruzione di rifugi per la popolazione e fare scorte di viveri, medicine e generatori di corrente. No, queste non sono le indicazioni che circolano in Ucraina, queste sono le indicazioni per tutti gli stati membri dell’Unione Europea, da Lisbona a Varsavia.
Indietro non si torna
Il report “Safer Together” arrivato sulla scrivania di Von der Leyen in questi giorni parla chiaro. Dobbiamo svegliarci. Basta mentire ai cittadini sulla reale situazione internazionale e sui suoi pericoli. Basta sostenere che non è cambiato nulla e che i problemi sono sempre e solo quelli degli altri. C’è bisogno di un cambio di passo e di un cambio nella comunicazione come abbiamo sempre auspicato. E’ arrivato il momento di essere tutti coinvolti nella nostra difesa, nella nostra sicurezza.
Vi segnalo infine una frase inclusa nel report sulla sicurezza dell’Unione Europea che non è stata citata praticamente da nessuno, ma che ha un valore capitale, che deve essere il faro delle nostre scelte odierne e future: “All’epicentro di questa continua frammentazione dell’ordine globale basato sulle regole c’è la guerra di conquista non provocata della Russia contro l’Ucraina. Le ambizioni revisioniste e imperialistiche della Russia, che annette illegalmente territori vicini e si posiziona in un confronto ideologico duraturo con l’Occidente, significano che la guerra non può essere risolta in un modo che riporterebbe indietro l’orologio a uno status quo ante bellum. Ciò ha portato a cambiamenti fondamentali nell’ordine di sicurezza dell’Europa.” Indietro non si torna, fatevene una ragione.
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