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Manifesti di propaganda russa a Milano e Torino: lettera aperta al Presidente Mattarella e al Presidente Meloni

Milano
18/12/2024

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni riguardo all’attacco ibrido della propaganda russa in Italia e nello specifico all’affissione dei manifesti a Torino e Milano “Proteggiamo i nostri figli insieme alla Russia”                                     

Egregio Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni

Con la presente vogliamo invitarvi ad una riflessione ed esortarvi ad un intervento concreto nei confronti del dilagare della propaganda russa in Italia, sempre più aggressiva e sempre più avvolgente.
In questi giorni per le strade di Torino e Milano sono apparsi degli inquietanti manifesti di natura puramente fascista inneggianti alla Russia come protettrice dei nostri figli.
Nello specifico di questo manifesto, in una nota ripresa da Ansa del 17 Dicembre 2024 il responsabile di questa affissione dichiara pubblicamente che “Occorre opporsi fortemente alle politiche della Nato, al supporto alle milizie islamiche dell’Isis in Siria e a quello delle milizie in Ucraina” e attaccando la comunità LGBT afferma che “È vergognoso che Torino ospiti l’ Europride nel 2027”. Non crediamo di dover aggiungere altro su tali affermazioni.

Il manifesto in questione in stile ventennio fascista sia a livello di slogan sia a livello di immagine è nella nostra opinione solo l’ultimo e gravissimo atto della guerra ibrida che la Russia ha intrapreso contro le democrazie occidentali e che lo stesso Presidente Mattarella ha già riconosciuto come un serio problema da combattere. Il giorno 3 Ottobre 2024 proprio Lei Presidente Mattarella ha dichiarato: “gli scontri bellici in atto, a partire dall’aggressione della Federazione russa all’indipendenza dell’Ucraina, si avvalgono di armi ibride giocate sul terreno delle Fake news dirette alle opinioni pubbliche dei Paesi democratici per manipolarle. E’ un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che puntano ad adulterare i fatti e a intossicare così le coscienze”.
Direi che le sue parole sono più che eloquenti, ma disattese da chi sta permettendo che la propaganda filorussa entri direttamente e con prepotenza in Italia per diminuire la nostra sovranità interna e le nostre scelte in fatto di politica estera ed in particolare nei confronti del supporto all’Ucraina nella sua guerra di resistenza contro la criminale invasione russa. Proprio come successo nelle recenti elezioni presidenziali in Romania appena annullate per ingerenze propagandistiche del Cremlino dalla Corte Costituzionale Rumena.
Signor Presidente, non permettiamo che questo succeda anche da noi in Italia.

Lo stesso Presidente del Consiglio Meloni ha ribadito anche recentemente il giorno 7 Settembre 2024 a Cernobbio che “sull’Ucraina non dobbiamo mollare”, che dobbiamo prestare “attenzione alla propaganda della Russia”. Direi che a livello locale e istituzionale questi suoi appelli siano oggi caduti nel vuoto.

Egregio Presidente Mattarella, Egregio Presidente Meloni, questo aggressivo manifesto filorusso apparso a Torino e Milano è però solo la punta dell’iceberg dell’attacco ibrido e combinato della propaganda russa all’Italia e contro la comunità ucraina che risiede nel nostro paese (sia per scelta che per necessità). Nel corso di questi ultimi tre anni la comunità ucraina e la comunità italiana che la sostiene ha dovuto combattere per difendere ogni centimetro del nostro e del loro stato di diritto contro tutti questi continui attacchi e contro spesso l’indifferenza delle istituzioni. La comunità ucraina d’Italia in questi anni si è unita e ha combattuto ogni giorno per difendere anche noi italiani dalle ingerenze russe mascherate da eventi culturali che si sono moltiplicati fino a diventare ingestibili e pericolosi per la nostra democrazia.
Abbiamo dovuto combattere per far cancellare eventi a cui sono stati invitati a parlare personaggi sotto sanzioni internazionali, proiezioni di documentari prodotti dall’emittente russa sanzionata dall’UE Russia Today e che ancora, inspiegabilmente, fanno il tour d’Italia nonostante le nostre molteplici segnalazioni ed interventi, violando così palesemente le sanzioni senza che le istituzioni intervengano seriamente. Abbiamo dovuto combattere per la rimozione (spesso non avvenuta) di altri manifesti che hanno riempito le nostre città da Nord a Sud e che inneggiavano all’amicizia tra Italia e Russia. E così via, fare tutto l’elenco sarebbe impossibile in quanto ogni giorno c’è un nuovo attacco di propaganda contro la nostra Italia, contro la nostra democrazia e contro la comunità ucraina.

Come pensate possa sentirsi un cittadino ucraino che ha trovato in Italia un rifugio dalla guerra, dopo aver perso casa, famiglia e lavoro per mano della terroristica guerra russa, se ogni giorno rischia di uscire di casa e vedere che lo Stato Italiano permette l’affissione di questi manifesti di propaganda filorussa come se fossimo in uno dei territori temporaneamente occupati dal Cremlino? Come pensate possa avere ancora fiducia se lo Stato Italiano permette impunemente che la propaganda russa influenzi la nostra democrazia nonostante tutti gli avvertimenti e tutte le evidenze?

Egregi Presidenti, vi esortiamo ad intervenire seriamente sull’argomento, a non rimandare le vostre azioni in merito perché un giorno potrebbe essere troppo tardi e potremmo trovarci anche noi nell’orbita russa come quei governi che oggi sono considerati nient’altro che burattini del Cremlino.

Vi chiediamo di non sottovalutare questi appelli perché ormai la questione della propaganda russa in Italia è un fatto concreto e sistemico, non è solamente il saltuario scherzetto di qualcuno. Siamo sotto attacco, chiediamo a Voi Presidenti oggi di difenderci dalla russia, come se fossimo in guerra, come se la nostra democrazia fosse in serio ed imminente pericolo di disgregazione.

Distinti saluti,
Diego Ghidotti
Olena Lashchuk

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