I partigiani di Yellow Ribbon, la resistenza ucraina non violenta nei territori occupati
Mentre in Italia abbiamo ormai dimenticato (e infangato) il significato delle parole “partigiano” e “resistenza”, in Ucraina il movimento Yellow Ribbon (Nastro Giallo) sta conducendo la sua coraggiosa guerra non violenta nei territori occupati aiutando concretamente i cittadini a sopravvivere alla presenza e al degrado dell’esercito russo nelle città temporaneamente sotto il controllo di mosca. La loro è una storia come ce ne sono tante oggi in Ucraina, una storia di coraggio e di pericolo costante. Vale la pena dire qualcosa su di loro, dato che qui nessuno ovviamente ne parla. Come sempre in questi casi sarà impossibile in poche parole far risplendere il valore di queste storie, ma spero possa essere un inizio per incuriosirvi e comprendere di più il loro lavoro che poi, in fin dei conti, è rappresentativo dell’Ucraina di oggi.
L'aiuto ai cittadini di Yellow Ribbon nei territori occupati
La missione principale degli attivisti di Yellow Ribbon è quella di sostenere attivamente i civili che stanno vivendo l’orrore dell’occupazione russa negli oblast temporaneamente occupati. E ne abbiamo già parlato in passato, la situazione in quei territori è inumana.
Yellow Ribbon ha attivato diversi servizi che potrete conoscere nel dettaglio visitando il loro sito web e i loro canali social (Facebook, Instagram, X e Telegram) per supportare i civili sia psicologicamente e sia fornendo loro consigli di sopravvivenza. Esatto, sopravvivenza, perchè nei territori occupati dai russi si parla proprio di sopravvivere ogni giorno nella mancanza delle condizioni basilari per lo sviluppo della vita umana.
Le dimostrazioni anti russe con il nastro giallo
Il movimento nasce grazie all’organizzazione da parte degli attivisti della manifestazione nella Kherson sotto occupazione del 2022, quando oltre 400 civili scesero coraggiosamente in piazza con nastri gialli e simboli ucraini di fronte ai mitra degli occupanti, mettendo a repentaglio la loro vita. Da quel giorno il nastro giallo è diventato un simbolo della resistenza ucraina e Yellow Ribbon continua ad organizzare manifestazioni silenziose per tutti i territori occupati chiedendo ai cittadini di mostrare online una foto del loro simbolo ucraino nelle città controllate dai russi. Farlo non è cosa da poco, credetemi, ma ha un valore immenso, il valore della vita e della speranza nel futuro. E’ una spinta psicologica che aiuta i civili oppressi a resistere e a continuare la loro battaglia. E’ un messaggio agli occupanti: noi siamo ancora qui e presto ci riprenderemo ciò che è nostro.
Yellow Ribbon organizza azioni di protesta in date altamente simboliche, come nei giorni dei referendum farsa sull’annessione alla russia, chiedendo ai cittadini dei territori occupati di fotografare un nastro giallo o un simbolo ucraino con lo sfondo della città occupata. Questo è un modo per unire nei colori gialloblu, i colori della loro libertà, tutte le città e i villaggi che oggi si trovano tagliate fuori dal mondo civile, oppresse dai terroristi russi. Sono azioni di importanza capitale per mantenere ancora uniti i cittadini degli oblast occupati con il mondo libero, uniti tra di loro e uniti anche un po’ con noi.
Testimonianze fondamentali sui crimini di guerra russi
Un’attività fondamentale di Yellow Ribbon è il progetto “Occhi dell’Ucraina“. Gli attivisti stanno raccogliendo e registrando materiale documentale sui crimini dell’occupazione russa nei territori temporaneamente occupati. Questo lavoro permette al mondo di sapere a quali ricatti e vessazioni i cittadini sono costantemente sottoposti da parte dell’amministrazione russa. Permette a tutti i cittadini di questi oblast di conoscere i pericoli per cercare di evitarli, ma soprattutto permette a noi di aprire gli occhi sul costo che la popolazione ucraina sta pagando per la nostra inazione e per il nostro cinismo. O almeno dovrebbe, dato che da noi di occhi ben spalancati su questi crimini di guerra non ne vedo poi molti.
Grazie a “Occhi dell’Ucraina” oggi sappiamo molte cose (potete trovare continui aggiornamenti specialmente sulla loro pagina Facebook) sulla russificazione forzata di questi territori, sulla cronica mancanza di medicine, di acqua e di elettricità. Conosciamo ora le perquisizioni quotidiane, la propaganda incessante e lo sconcertante tentativo di militarizzazione dei bambini nelle scuole sotto il controllo russo. Intere generazioni sono sottoposte a lavaggio del cervello, alla zombificazione già realizzata all’interno dei confini russi e che ora sta venendo importata con la forza anche in queste zone dell’Ucraina. Nelle scuole dei territori occupati si insegna esclusivamente la “cultura” russa, si insegna ad odiare tutto ciò che è Ucraina, si insegna ad essere i prossimi soldati dell'”operazione militare speciale”. Si insegna ad essere i prossimi assassini di ucraini.
Un esempio pratico? Gli attivisti del movimento Yellow Ribbon di Kherson hanno riferito che nelle scuole della regione ai bambini viene insegnato a pilotare e riparare i droni. Non solo stanno insegnando l’odio verso la loro patria, ma stanno preparando i bambini ad essere parte attiva della guerra, future reclute dell’esercito russo, futura carne da cannone per gli occupanti. E questa è solo una storia delle tante, forse nemmeno la più spaventosa.
Di queste cose dovremmo parlare, non di quale pezzo di terra cedere ai terroristi del cremlino e a quale infamante condizione. Dovremmo dare maggior risalto a tutti questi crimini che stanno avvenendo nella nostra Europa, non dare spazio e voce nelle nostre istituzioni ai propagandisti Z e alla loro disinformazione.
Queste cose oggi le sappiamo grazie a Yellow Ribbon e grazie ai coraggiosi attivisti che compongono questa straordinaria rete di resistenza, i nostri occhi in questa valle di tenebre.
Yellow Ribbon sui social
Presentare e spiegare tutte le loro attività in supporto dei cittadini ucraini nei territori temporaneamente occupati è impossibile in poche righe, vi consigliamo caldamente di approfondire questo tema visitando il loro sito ed i loro canali social, solo in questo modo potrete farvi un’idea dello straordinario lavoro che stanno facendo in questi difficili anni di guerra e dell’altrettanto straordinario spirito di resistenza dei civili sottoposti a occupazione.
Il team di No Code Flow per supportare l'Ucraina fornisce un codice per bloccare gli utenti russi sui vostri siti
MailerLite, famosa piattaforma per l'email marketing ha messo in campo numerose attività per supportare l'Ucraina
Quali sono le aziende che l'Ucraina considera sponsor della guerra
Neighbours Art nasce con lo scopo di raccogliere fondi per l'Ucraina vendendo poster di design a tema realizzati da artisti "vicini di casa" dell'Ucraina