conferenza monaco 2025

I clown tristi del circo di Monaco e i morti per niente

In questi giorni ci siamo autocensurati dall’esprimere ogni considerazione su quanto stava accadendo durante la conferenza di Monaco, non tanto perchè non ci interessasse, quanto perchè ogni commento su cose/fatti/persone si sarebbe rivelato più stupido addirittura di quel che veniva sparato in Germania. Una persona saggia un giorno mi disse: “siamo tutti stupidi davanti alle stupidate”. Ecco, ascoltando i vari JD Vance, Trump, Rutte, Von Der Leyen e tutti i clown partecipanti a questo circo mi sono sentito proprio così: uno stupido davanti a delle stupidate.

No, non siamo a Monaco '38

Il paragone con questa conferenza e quella tragica sempre a Monaco del 1938 non regge. Non regge proprio a livello fattuale. Nel 1938 eravamo alle porte dell’annessione dei sudeti cecoslovacchi alla Germania, qualcosa si poteva ancora salvare, una guerra poteva essere evitata (spoiler: così non fu). Oggi ci troviamo di fronte a fatti compiuti già da ben tre anni. Non si sta cercando di scongiurare una guerra, quella è già qui in Europa pagata per ora solo con il sangue ucraino. Non si sta cercando di salvare qualcosa, si sta solo cercando di capire quando succederà anche qui e come rimandarlo il più possibile. Da tre anni abbiamo la soluzione in tasca, ovvero riarmare l’occidente per una maggiore deterrenza verso russia e Cina e ingresso immediato dell’Ucraina in UE e NATO. A conti fatti quello ucraino è inoltre l’unico esercito europeo forte e preparato e che ci risolverebbe gran parte dei problemi, ma tant’è, le mie sono solo parole superflue.
Bene, abbiamo la soluzione giusto? E invece no. A Monaco 2025 sono ricominciati gli infiniti spiegoni sull’aggressione russa, su putin che non deve vincere e che se dovesse farlo aggredirebbe poi l’Europa e la NATO. E’ dal 2022 che sentiamo sempre le solite cose.
L’unica novità è stata la rinnovata connivenza di Trump con mosca e della sua amministrazione con i fascisti intercontinentali. Sai che novità in fin dei conti. 

I tristi clown europei

I leader europei invece danno l’impressione di essere solo dei clown tristi in un circo di periferia. Con Germania e Francia in stallo elettorale e con una Italia ridotta al nulla più totale non si trova lo straccio di una figura carismatica. Aver pensionato troppo presto Draghi è stato un errore che pagheremo alla distanza. Vox Populi Vox Dei.
L’Unione Europea è arrivata all’appuntamento di Monaco come se non sapesse dove stesse andando. Siamo ancora fermi a “il futuro dell’Ucraina sarà nell’UE”. Sarà, sarà un giorno, magari. Ma per gli ucraini il giorno che conta è oggi. Non è domani, è oggi. E oltre alle belle parole sembra che non ci sia granchè d’altro di concreto, solo dei “forse, poi, vedremo, chissà”.
Noi europei siamo arrivati a Monaco senza nuove risposte a vecchie, vecchissime domande. Siamo senza un piano e senza la voglia e la capacità di creare qualcosa di grande e di giusto, senza la capacità di immaginare un futuro diverso. La guerra è qui da noi oggi, dentro l’Europa geografica e ai confini dell’Unione politica. E sono passati già tre lunghi anni dall’inizio dell’invasione su vasta scala russa in Ucraina, l’emergenza è diventata sistemica, ma non siamo riusciti a costruire nulla per adattarci a questa condizione. Che vergogna.

I morti per niente

L’unica impressione che mi hanno lasciato tutte le parole spese durante questa conferenza è che gli eroi ucraini caduti infondo siano morti per niente. Ad oggi è effettivamente così, perchè l’èlite mondiale non ha imparato nulla dal loro sacrificio e noi che li abbiamo messi lì tantomeno. Non abbiamo fatto abbastanza per onorare una generazione di donne, uomini e ragazzi che hanno lasciato la vita in mezzo alle macerie di città cancellate dalla faccia della terra, città dove probabilmente mai si sarebbero sognati di passare anche solo mezz’ora della loro vita.
Gli ucraini stanno morendo per niente e noi stiamo fermi a guardare e a filosofeggiare su questa o quell’altra parola detta da questo o da quel politico mentre a Kyiv e dintorni si muore e mentre vengono richiamati in prima linea giovani e meno giovani da tutto il paese, persone come me che scrivo e come tu che leggi, uomini che non hanno mai tenuto in mano un fucile che non sia stato ad acqua. Io vorrei solo che quel giorno che la vittoria arriverà gli ucraini potranno dire che i loro eroi non sono morti per niente, ma non sono morti neppure per noi. Sono caduti per l’Ucraina, per i figli e le future generazioni di una rinnovata nazione che ha trovato nel resto del mondo libero un appoggio forte e incondizionato. Vorrei tanto poterlo dire.
L’indecoroso spettacolo della conferenza di Monaco non è stato nè più nè meno di uno show circense per farci parlare di qualcosa che non fosse Sanremo. E forse non è un caso che la conferenza di Monaco sia stata programmata proprio durante il Festival, come a suggellarne la sua natura di show di intrattenimento e nulla più.

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