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Giù le mani da Mattarella, di JD Vance invece fatene quello che volete

Negli scorsi giorni due discorsi importanti di due leader politici agli antipodi: a Marsiglia il nostro Presidente Mattarella ha nuovamente paragonato la russia di putin al Terzo Reich di Hitler, JD Vance invece alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha confermato di essere l’espressione di tutto ciò che noi combattiamo: populismo, isolazionismo, protezionismo, supporto alla propaganda e libertà di disinformare le masse. Da una parte la ragione, la fermezza e l’autorevolezza, dall’altra uno squinternato elogio alla disgregazione dei valori occidentali. Scegliete voi da che parte stare.

Da una parte Mattarella

A Marsiglia il nostro Presidente della Repubblica ha nuovamente paragonato la russia al Reich hitleriano. Dico nuovamente perchè lo aveva già fatto a Luglio e ne avevamo parlato solo noi e altri quattro gatti. Questa volta la eco del suo discorso è stata molto più rilevante per gli attacchi infami della cupola mafiosa del cremlino per mezzo di Zakharova che ha minacciato ritorsioni per le parole del nostro Presidente. Mattarella, sempre nel limite dei suoi poteri istituzionali, si è esposto con coraggio e nettezza. Buffo che un ottantatreenne riesca ad avere più coraggio e orgoglio di tutti i politici di maggioranza e opposizione italiana messi insieme, ma tant’è, prendiamoci quel che passa il convento.

Ma c’è di più. Sergio Mattarella nel suo discorso di Marsiglia non ha solo paragonato l’aggressione russa all’Ucraina all’aggressione della Germania nazista all’Europa, nelle sue parole c’è altro. Un punto chiave è stato il velato invito agli USA di non cedere alla tentazione dell’isolazionismo e a ricacciare nella storia i fantasmi del protezionismo che nei fatti portarono alla disgregazione dell’unità tra le nazioni, anticamera della seconda guerra mondiale. Un invito non accolto ovviamente da Trump e dalla sua amministrazione che stanno facendo precipitare nel baratro il mondo intero annullando decenni di cooperazione tra gli Stati occidentali.
Le parole di Sergio Mattarella hanno un peso non indifferente, sono una luce nel buio intellettuale in cui la nostra classe dirigente ci ha fatto sprofondare. Sono parole che devono essere trainanti per ogni azione di governo, italiana ed europea. Gli osceni attacchi russi al nostro Presidente sono la conferma che, come lasciato intendere da Mattarella, con putin e la russia non ci possono essere accordi e appeasement, come non dovevano esserci nel 1938 con Hitler e la Germania.

Dall'altra parte JD Vance

Nessuno da mosca invece ha avuto da ridire sulle parole del vicepresidente americano JD Vance a Monaco. Strano eh? Non proprio.
JD Vance (e Trump, ma cosa ve lo dico a fare…) è tutto ciò che noi stiamo combattendo. E’ il mastro di chiavi del portale verso la disgregazione dell’occidente e verso la resa a dittatori e manipolatori del pensiero.

Bizzarro che qualcuno di noi non abbia provato dei conati di vomito nell’ascoltarlo, ma anzi si sia schierato dalla sua parte.
L’attacco frontale all’Europa nel suo discorso è il peggio che potevamo aspettarci. E’ una recrudescenza dei Vaffa Days di Beppe Grillo unita agli sproloqui dei leghisti di Pontida.
JD Vance non è costruttivo, ma distruttivo. Lo è lui come lo è Trump.

Criticare l’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania a causa di ingerenze straniere (russe) è sintomo di non avere una cultura geopolitica sufficiente per ricoprire il ruolo che gli è stato assegnato.
Accusare l’Europa di censura verso la propaganda e le fake news significa ignorarne le cause storiche e i risvolti pratici del problema. Dire che le nostre democrazie sono troppo fragili se basta investire pochi dollari in pubblicità per spezzarle significa non aver compreso cosa è una vera democrazia. Le uniche democrazie reali sono quelle fragili, quelle in cui il consenso si spartisce equamente tra i vari attori, quando la libertà di pensiero permette a tutti di avere opinioni differenti. Per questo possono bastare “poche centinaia di migliaia di dollari in pubblicità digitale“, come dice lui, per guastarle. Tutto questo amore per la libertà di pensiero e per la democrazia JD Vance e i MAGA non parevano però condividerlo quattro anni fa durante l’assalto del Campidoglio  quando fu Trump in persona a chiedere l’annullamento del voto, proprio come in Romania. Due pesi e due misure. O meglio: un sacco di balle. E alle balle non si può rimanere indifferenti, non si può tacere e fare finta di niente.

Se gli USA sono le parole di Vance, abbiamo perso l’America. Se gli USA sono questa roba qua prevendo tempi bui per tutti, quattro anni così sono lunghi, lunghissimi. Se l’Europa non si converte ad un’economia di guerra, se non adotta misure speciali, se non modifica la sua postura ci aspettano pericoli inimmaginabili fino a una decina di anni fa. Per non parlare dell’Ucraina e del povero Zelensky.

Curioso: nel suo intero discorso JD Vance non ha menzionato mai la russia, se non per dire che non è lei la minaccia per l’Europa, ma l’Europa stessa.
Curioso ma non troppo: JD Vance parla a vanvera di democrazia, salvo poi dare il suo endorsment ai neonazisti di AFD, ovvero ai figli legittimi del partito nazionalsocialista tedesco che la democrazia l’ha di fatto sospesa mettendo fuorilegge tutti gli altri partiti.

Non toccate Mattarella

La differente caratura politica e culturale dei due discorsi (quello di Mattarella e quello di Vance) è evidente. Il palcoscenico di Monaco sarebbe dovuto essere riservato al nostro Presidente e non ad un incarognito imbonitore da sagra di paese. A questi livelli bisogna saper essere costruttivi, seri e capaci di valutare le proprie parole. Bisogna conoscere quel che si dice, avere una cultura che va oltre TikTok. Il nostro presidente questa cultura storica e politica ce l’ha. JD Vance no. La rabbia e il populismo abbiamo già capito che possono funzionare per sfruttarne i vantaggi immediati, ma alla lunga nelle democrazie questi ti si ritorcono contro e ti distruggono, non prima di aver creato danni collaterali a destra e a manca. A meno che tu non voglia trasformare la democrazia in dittatura. Quello sono un altro paio di maniche. A quel punto, e solo a quel punto, le parole di Vance assumerebbero un significato concreto, altrimenti sono le ennesime sparate che fanno solo perdere tempo prezioso.

Noi, come esseri pensanti, non svenderemo mai i nostri valori di democrazia e libertà per avere in cambio isolazionismo, protezionismo e fascismo. Perchè la strada intrapresa dagli USA e confermata dal vicepresidente Vance a Monaco porta dritti dritti lì, nella fogna dell’umanità.
La nostra libertà include anche il diritto sacrosanto di combattere la disinformazione e la manipolazione dell’opinione pubblica, non arretreremo mai di un millimetro su questo, non ci facciamo fregare da chi la chiama post-verità o da chi la chiama “differente punto di vista”. Le balle sono balle, questo è il loro vero nome e da lì non si scappa.
Noi stiamo con Mattarella tutta la vita, noi combattiamo e combatteremo per la libertà dell’Europa e per la democrazia, quella vera, quella complessa e fragile ma al tempo stesso preziosissima. E staremo dalla parte della democrazia sempre, nella buona e nella cattiva sorte, non solo quando fa comodo a noi.
Quindi giù le mani dal nostro Presidente, Mattarella non si tocca!
Su Vance, al contrario, siete liberi di pensarla come vi pare, anche in modo positivo se lo desiderate. Peccato, vuol dire che non saremo più amici. 

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