trump zelensky

2025: Odissea negli USA. Gli scimpanzè MAGA contro il monolite Zelensky

Come Erik Larsen nel suo bellissimo libro “Splendore e Viltà” aveva portato a galla, inconsapevolmente, tutte le somiglianze tra il coraggio di Zelensky e quello di Churchill, Stanley Kubrik a quanto pare nel suo celebre “2001: Odissea nello spazio” aveva pronosticato fedelmente il meeting tra i vertici MAGA USA e Zelensky. Mi ha ricordato infatti la celebre scena del film in questione in cui gli scimpanzè primordiali si agitano frenetici verso il monolite apparso nel loro habitat. Ecco, non vi sto a dire chi questa sera a Washington erano gli scimpanzè e chi il monolite, ma vi dico almeno che oggi si è scritta una delle più brutte pagine della storia contemporanea con la caduta degli dèi americani, il loro ufficiale abbandono della civiltà, sprofondati in un buio eterno da cui nessuno potrà aiutarli a riemergere.

America allo scoperto, il paese in mano agli squadristi fascisti di provincia

In fondo ce lo aspettavamo. Non dite di no eh perchè eravate tutti lì a fare refresh sulle dirette dei vari media online che riportavano i lanci stampa dell’incontro Trump-Zelensky.
Ce lo aspettavamo, ma non abbiamo mai ragionato appieno sulle conseguenze di questo big bang politico.
La conseguenza principale è che gli USA come li conoscevamo sono finiti. Kaput. Passati in pochi giorni da essere una potenza dominante ad un marcescente revival del fascismo da quattro soldi, quello degli squadristi picchiatori di provincia pre marcia su Roma per intenderci. Pensavamo che queste cose fossero state già scaricate nel gabinetto della storia ed invece eccole lì, più attuali che mai.
Perchè il comportamento di Trump e Vance contro Zelensky non era altro che questo, uno squallido tentativo di bastonare la vittima prescelta per estorcergli del denaro o dei favori. Ma…c’è un ma. Un “ma” grosso come una nazione intera. Davanti a loro c’era uno Zelensky che non era andato lì a farsi scarnificare dai suoi aguzzini. Zelensky ce l’ha fatta, sapeva di non poter portare a casa nessun accordo serio sulla sicurezza, quindi ha giocato ed ha vinto: ha smascherato, nuovamente, Trump e tutti i suoi accoliti. Li ha messi in mutande per quello che sono: dei boss mafiosi seduti sopra a qualche migliaia di testate nucleari, esattamente come i loro omologhi a mosca. Il rifiuto di prostrarsi a baciar loro mani e piedi è bastato per certificare la loro natura e le loro intenzioni e ridefinire in un colpo solo il nuovo assetto mondiale. Un assetto molto pericoloso e pieno di incognite, ma che bisogna pur considerare come reale e realizzato: gli USA oggi sono in mano ai peggiori fascisti dell’epoca moderna, mentitori seriali, ballisti da osteria. Pericolosi criminali con il manganello in mano disposti a tutto. 
Quello che ha fatto Zelensky deve essergli costato molto, non possiamo fargliela pagare solo a lui, dobbiamo una volta di più stringerci attorno alla sua leadership, perchè quel paese che fino al 24 Febbraio 2022 molti non sapevano neppure collocare su una cartina geografica oggi è il faro del mondo politico, militare e sociale. Seguiamoli.

Il nuovo mondo

L’Europa (insieme ad altri volenterosi come Canada e, spero, Giappone e tanti altri) ora ha un compito a cui non ha mai assolto nella sua storia. Liberarsi dei capricci americani e finalmente diventare grande. E’ un’occasione che Macron, Merz e Starmer non possono lasciarsi sfuggire. Impensabile fino a pochi mesi fa, ma fatto compiuto oggi. Siamo soli, ma in questi casi meglio soli che male accompagnati.
Ma l’Europa un leader ce lo ha già: è Zelensky, è l’Ucraina. Strano a dirsi che un paese sotto attacco debba farsi carico anche delle nostre paure e delle nostre riserve, ma è così. La linea politica da seguire è quella di Kyiv, la sua è l’unica strada che porta verso il mondo libero, se sbagliamo a svoltare a questo bivio possiamo solo ritornare al punto più buio della nostra storia, senza la certezza di avere una nuova chance per ripartire.

Zelensky ha fatto il grosso: è stato monolitico di fronte ai picchiatori fascisti della Sala Ovale, non ha riso, non ha fatto battutine come tutti gli altri accorsi prima alla casa del podestà americano. Ora tocca a noi sostenerlo e non renderci nuovamente complici dell’ascesa di un nuovo Duce o di un nuovo Fuhrer. A quello ci hanno già pensato gli americani, se vogliono le armi per spodestarlo ce le hanno già in casa, altrimenti che se lo tengano, faremo da soli.

Potrebbe interessarti anche
Una splendida giornata non raccontata
una splendida giornata non raccontata

La russia è in fiamme, i legionari per la russia libera avanzano dal confine ucraino e nel cielo russo ci sono più droni che uccelli. Ma la stampa italiana non ne parla.

Mentre Telegram blocca Ria Novosti e altre agenzie russe la stampa italiana rilancia i loro comunicati

Telegram, piattaforma sulla quale possiamo trovare ogni schifezza immaginabile e oltre, ha bandito i canali di alcune agenzie stampa russe come Ria Novosti, che invece la stampa italiana continua ad utilizzare come fonte per le sue notizie.

A Firenze sventolano le bandiere di russia, DNR e LNR
Firenze evento russia 11 maggio 2024

Se un giorno a Firenze sventolano le bandiere di DNR e LNR siamo messi proprio male.

Navalny è morto, ora è il momento di capire se una russia oltre putin esiste davvero
navalny morto opposizione rusia

E' morto Navalny il principale oppositore di Putin in russia. E' il momento di vedere se ora esiste davvero una russia oltre putin.