zelensky

No, Zelensky non è stato umiliato. Zelensky a Washington è stato eroico.

Partiamo ovviamente dalle parole dello storico ucraino Hrytsak che nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera critica aspramente il comportamento di Zelensky nello storico scontro di Venerdì 28 Febbraio allo Studio Ovale. Che le sue siano invettive dettate da interessi paralleli o che siano pensieri spontanei e genuini in cui lui crede veramente poco importa. Qualunque sia il caso, non siamo d’accordo. Cominciamo da qui: no, Zelensky non è stato umiliato nello Studio Ovale dagli scimpanzè MAGA, semmai proprio il contrario. Strano doverlo ancora ribadire, pensavo fosse ormai un fatto assodato, ma tant’è.

Abbiamo visto due film diversi

Non voglio criticare punto per punto le parole di Hrytsak, non vorrei che JD Vance mi accusasse di essere contro la libertà di espressione. Però ci sono alcuni spunti notevoli, come se stessimo guardando due film diversi. Qualcosa vale però la pena spiegare.
Nell’intervista al Corriere della Sera viene detto che Zelensky non è stato intelligente, che Zelensky non è stato vittima di un’imboscata ma se l’è cercata da solo (“Trump il giorno prima aveva negato di averlo chiamato dittatore” dicono…ah quindi allora va bene…), che Zelensky sia stato fuorviato dagli esiti degli incontri positivi di Macron e Starmer con il Presidente USA dei giorni precedenti e che, addirittura, Zelensky avrebbe dovuto parlare ucraino e non inglese perchè non lo parla bene. Mi sembra più che un’analisi di ciò che è successo una critica sfrontata al Presidente ucraino e che qualunque cosa avesse detto o fatto non sarebbe andato comunque bene.

Abbandoniamo Hrytsak per ora e affermiamo senza se e senza ma una cosa: Zelensky alla Casa Bianca è stato un eroe come nessuno prima di lui era riuscito ad essere in mondovisione contro un presidente USA che sta confermando passo dopo passo di essere un disgregatore dell’unità occidentale e non, come vorrebbe lui, un costruttore di pace. Che poi la balla del “costruttore di pace” è la medesima usata da tutti i dittatori della storia. Hitler stesso lo diceva. Putin lo dice. Barattare la libertà di un popolo per la pace di qualcun altro non è essere un “costruttore di pace”, significa solo essere un criminale.
Trump, a cui a quanto pare piace molto giocare a carte, ha effettivamente giocato a carte scoperte fin da subito, fin prima della sua rielezione. E quelle stesse carte le hanno viste anche Macron e Starmer durante la loro visita a Washington, tant’è che il presidente francese al suo ritorno a Parigi ha convocato d’urgenza tre riunioni tra i primi ministri europei e Starmer si è affrettato al termine degli incontri di Londra a rinnovare ed ampliare il supporto all’Ucraina e alla difesa dell’Europa. Non mi sembra che quei colloqui preliminari tra gli USA e Francia e Gran Bretagna siano andati poi così bene.
Quella di Trump e Vance è stata una vera e propria imboscata, non c’era buona fede in loro. Ogni parola detta da Trump e da Vance era forzata e goffa, perchè Zelensky, essendo intelligente (ma intelligente sul serio, non come dice qualcuno…) non ha dato loro modo di essere le vittime che volevano invece sembrare. Sì, perchè i due MAGA volevano uscirne come le vittime del terribile dittatore ucraino che non vuole la pace, proprio come tutti i gerarchi di tutte le autocrazie della storia hanno sempre voluto sembrare. Ci hanno provato in tutti i modi e quando hanno capito di non potercela fare il banco è saltato. E’ saltato per colpa degli americani, non per colpa di Zelensky.

E chiariamo una volta per tutte che gli aiuti militari americani all’Ucraina sarebbero stati sospesi comunque, perchè Trump ha cominciato a bloccarli già grazie alla maggioranza repubblicana al Senato due anni fa dopo le elezioni di mid-term e ha sempre, sempre, sempre ribadito che quelli erano soldi dei cittadini americani che non sarebbero dovuti andare in Ucraina. Ma abbiamo davvero la memoria così corta a non ricordarcelo? Zelensky lo sapeva e il blocco che è stato ufficializzato in queste ore dei rifornimenti militari USA era semplicemente questione di tempo, quel tempo che il presidente ucraino ed il suo popolo hanno già esaurito da un pezzo. Non c’è proprio niente di cui chiedere scusa. Semmai proprio il contrario.

Zelensky è il nostro leader europeo

Come cittadino europeo (Europa geografica e non intesa come UE) sono orgoglioso di avere tra le nostre file un leader come Zelensky che è in grado ancora oggi, dopo tre anni di guerra totale, dopo tre anni di inenarrabili sofferenze per lui e per il suo popolo, di tenere la schiena dritta ed avere la lucidità di condurre tutta l’Europa in una nuova epoca. Perchè questo miracolo lo hanno fatto lui e tutti gli eroici difensori ucraini (militari e civili) che ci stanno permettendo di riarmarci prima che sia troppo tardi.
Dobbiamo arrenderci al fatto che gli USA oggi sono quella cosa lì, un corpo estraneo ai nostri valori e potenzialmente un nemico. Non ancora ufficialmente, ma la strada intrapresa dagli USA è quella. Oggi per Trump il partner ideale è putin ed ogni amico del presidente russo è a tutti gli effetti una minaccia per noi europei.

Il film che il mondo intero ha visto in diretta Venerdì 28 Febbraio alla Casa Bianca, un film horror intendiamoci, ha avuto un solo protagonista, un solo eroe: Zelensky. E se non lo si è ancora capito o si è in malafede o si è totalmente ciechi e sordi.

Potrebbe interessarti anche
Russia e Ucraina, riconciliazione impossibile
ucraina russia riconciliazione impossibile

A quanto pare è bastato l'omicidio di Navalny per riscoprire una "russia buona". Troppo semplice. Gli ucraini non potranno mai perdonare i russi dopo tutto il dolore che hanno causato al loro popolo.

Odio e vendetta. In un mondo di Bergoglio siate Montecristo
bergoglio montecristo

Dal Conte di Montecristo alle parole di Bergoglio il passo è breve. Ma perchè non si può dire che odio e vendetta sono due sentimenti sacrosanti? Chiedetelo agli ucraini.

E se Israele e non l’UE fosse il modello per la nuova Ucraina?
israele ucraina

Facciamo un salto nel futuro: la guerra in Ucraina è finita e per Kyiv cominceranno i lavori diplomatici per l'accesso a UE e NATO. Ma la strada giusta sarebbe forse una soluzione in stile Israele.

Meloni e lo stallo alla messicana di Tarantino
meloni ucraina stallo

Meloni vede uno stallo nella guerra in Ucraina e lo descrive come raggiungimento di uno degli obbiettivi italiani. Ancora si pensa a pace e negoziati. Ma quando la finiremo?