renzo no rearmeurope

Una volta ho votato Renzi ed il rigore di Grosso alla Francia

Anche se ormai sono anni che non lo faccio più, in passato ho votato per Matteo Renzi. Convintamente.
Sono sempre stato dell’idea che avesse buoni propositi, che fosse ben inquadrato diplomaticamente e avesse quel dinamismo utile a tutti noi per non fossilizzarci nel guano della stagnazione di ideali. In fondo sono sempre stato convinto che se siamo usciti dal disastro COVID è stato grazie a lui che in un momento di totale blocco del paese, non solo fisico ma soprattutto di idee e di azione, ha ribaltato tutto. Ricordate? Eravamo in casa ad aspettare che il problema passasse da solo, a contare i morti, convinti che nulla potesse più cambiare. E invece tutto cambiò. Ed il merito fu di Renzi che ribaltò il governo dell’impresentabile Conte. Innegabile.

La recente (poi recente mica tanto) svolta MAGA di Renzi, abbozzata nella sua Enews sull’affaire Georgescu e ribadita nello scambio di lettere con il direttore de Linkiesta Christian Rocca, mi ha però consolato. Se non lo voto più da tanti anni forse un motivo c’era, non ero io totalmente scemo.

Ne abbiamo perso un altro

Dal 24 Febbraio 2022 ho perso il conto dei personaggi politico-culturali che ho dovuto lasciare per strada. Molti, ne sono consapevole, erano già al limite prima di allora: politici, attori, autori e cantanti che per un motivo o per l’altro hanno dimostrato di non avere un pensiero profondo, di limitarsi ad un’esamina superficiale dei fatti e spesso dotati di un cinismo tale che mai avrei potuto immaginare. Ascoltare una loro canzone o leggere un loro libro mi fa sentire come un traditore dei nostri ideali per i quali combattiamo ogni giorno. Ma un Renzi così sfacciatamente MAGA, così sfacciatamente deleterio non me lo aspettavo proprio.

Vi consiglio di leggere per intero sia la lettera di Renzi a Linkiesta sia la risposta del direttore Christian Rocca perchè in quei due testi non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere per potersi fare un’idea completa di tutta la questione. Voglio però dire la mia, quantomeno da ex elettore deluso.
Renzi sembra ormai l’infiltrato MAGA nelle nostre istituzioni di cui non avevamo bisogno, con le sue dichiarazioni ha raggiunto, superato e staccato sia Meloni che Salvini. Il che era difficile da immaginare.
Durissimo contro Von der Leyen (proprio come Salvini), durissimo contro il piano “Rearm Europe” (come Conte e Schlein), a tratti imbarazzante sul caso delle elezioni rumene (come JD Vance). Proprio sulla Romania dice “E però mai e poi mai un liberale impedisce a un partito di candidarsi perché non condivide le sue idee. La presunzione di decidere chi può candidarsi e chi no, non ha nulla di democratico. Gli amici della Russia possono candidarsi in tutti i paesi europei, liberamente” omettendo volontariamente tutta la sequela di prove di reato, di armi, di munizioni e di tentato golpe da parte dei putinisti rumeni. Non è più una questione di idee. E’ una questione di sicurezza nazionale e continentale. E Renzi dovrebbe saperlo bene.

Non c’è nulla di più lontano dai nostri ideali, non c’è nulla di più distante dalle motivazioni per le quali i difensori ucraini combattono e muoiono ogni giorno.

No a ReArm Europe, No a Ursula ma "abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene"

Il punto per me più scadente delle tesi di Renzi risiede nel suo populismo in stile ANPI-CGIL riguardo al piano Rearm Europe: dire “per ogni euro investito in difesa, investiamo anche in cultura” è un bel pensierino talmente banale ed abusato quanto inutile e privo di ogni tipo di concretezza nel mondo in cui stiamo vivendo.
No Renzi: noi oggi dobbiamo investire tutti quei due euro nella difesa, perchè negli ultimi anni ne abbiamo spesi due per la cultura e zero per la difesa. Soldi peraltro spesi male nella cultura, perchè da anni i dati ISTAT rilevano che più della metà degli italiani non leggono nemmeno un libro all’anno, però al contempo non abbiamo una infrastruttura di difesa capace di deterrenza verso gli stati aggressori e criminali.
Renzi: noi oggi dobbiamo difenderci. Noi oggi dobbiamo prepararci al peggio. I bei pensierini appartengono alla politica di un’era geologica fa, quella politica dell'”abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene” del 2006. Ma oggi non siamo a Berlino di fronte a Grosso che tira il rigore decisivo contro la Francia. Sono passati quasi vent’anni, non sono più ahimè quei tempi, facciamocene una ragione e comportiamoci di conseguenza. Fattene una ragione anche tu.

Il tempo passa per tutti, non siamo più campioni del mondo da un pezzo. Forse anche il tempo di Renzi, del Renzi che ho votato e difeso quando la propaganda cercò di distruggerlo è finito. Peccato, perchè avrebbe fatto comodo avere un alleato in più e non, ancora una volta, un ricordo di un voto del passato dato alla persona sbagliata. Già mi immagino nel 2050 dire a quelli molto più giovani di me: “e pensate…una volta, tanto tempo fa, votai addirittura per Renzi”!

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