le nuove leggi razziali di putin contro gli ucraini

Deportazione di ucraini nel reich russo, le nuove leggi razziali di putin

Il genocidio del popolo ucraino da parte dei russi è in corso già da undici anni, lo sappiamo e non lo dimentichiamo. Ma una nuova fase si apre oggi con la firma da parte del fuhrer putin di un nuovo documento in cui viene specificato che i cittadini ucraini non regolarizzati sul territorio della federazione dovranno andarsene entro il 10 Settembre 2025. Abbiamo una data, abbiamo i colpevoli. Cosa aspettiamo a sbarazzarci noi di loro e non loro degli ucraini (o addirittura di noi)?

Come nei territori occupati

La gravità del documento in questione risiede nel fatto che viene specificata una precisa nazionalità da colpire con misure ad hoc, quella ucraina. Proprio come nelle sciagurate Leggi di Norimberga del 1935 venivano colpiti gli ebrei. Il parallelismo storico è lampante ed inquieta. Le Leggi di Norimberga furono il pilastro sul quale si basarono tutte le deportazioni e gli orrori commessi dai nazisti sugli ebrei, queste nuove leggi razziali russe è facile intuire che saranno la pietra sulla quale verrà autorizzata la persecuzione degli ucraini.
Se davvero non fossero già bastati i precedenti crimini russi contro gli ucraini commessi finora oggi almeno abbiamo la conferma che chi da questo momento in poi collaborerà con putin ed il suo governo sarà complice ufficiale di questo nuovo genocidio. Trump, Musk e Vance parlo di voi.

Ma cosa succederà ai cittadini ucraini non “regolarizzati” entro quella data? Nel decreto non c’è nessuna specifica, ovviamente, per tenere le mani libere ai carnefici, ma come andrà a finire, lo sappiamo già. Gli esempi di queste macabre imposizioni sono raccontate ogni giorno dai partigiani di Yellow Ribbon che si occupano del sostegno ai civili nei territori occupati, anch’essi soggetti a queste regolamentazioni (arriveremo anche a cosa significa questo).
Nei territori ucraini occupati dalla russia la vita per i civili che non hanno voluto prendere il passaporto moscovita è peggio dell’inferno. Vengono loro negati assistenza medica, acqua, cibo, diritti civili, non possono lavorare e i propri beni mobili e immobili vengono espropriati in favore dei russi o dei collaborazionisti dell’esercito occupante. Le stesse attività di business, se redditizie, vengono allo stesso modo requisite. Insomma, si perde tutto, si perde il diritto di vivere.
E se nei territori occupati sappiamo che succede già questa persecuzione, perchè proprio in russia dovrebbe essere diverso? Sarà anche peggio. Oggi è stata ufficialmente firmata una condanna a morte per migliaia di cittadini ucraini solo sulla base della propria nazionalità, proprio come fu per la Shoah, quando una religione o la semplice discendenza potevano decidere il diritto di vita o l’obbligo di morte per un qualsiasi cittadino.

Stesso decreto valido nei territori occupati

Noi sappiamo bene che questo decreto, come ogni cosa che fanno e dicono i russi, ha sempre un non detto che poi alla fine è il vero scopo finale. Il documento firmato da putin e che de facto ordina la deportazione degli ucraini dalla russia entro il 10 Settembre 2025 viene applicato anche nei territori temporaneamente occupati e fa il paio con i passati decreti del 2022 che “facilitavano” l’ottenimento del passaporto russo per i cittadini ucraini. Queste misure servono a putin per poter giustificare l’invasione dell’Ucraina per, come diceva Hitler, conquistare lo “spazio vitale” dei russi. Più cittadini ucraini possiedono il passaporto russo, più facile sarà per i russi spuntare accordi di favore durante i negoziati. Perchè loro in fondo ai negoziati e al valore delle telefonate tra cretini ci credono per davvero.
Un’altra cosa da far notare è che la squallida propaganda di cui gente come Trump si nutre ha permeato così tanto il sistema-paese russo da apparire all’interno di ogni comunicato e di ogni legge. In questo caso addirittura tutti i cittadini ucraini provenienti o che risiedono nei territori temporaneamente occupati sono obbligati a sottoporsi ad una visita medica per un controllo del virus dell’HIV e per la presenza di sostanze stupefacenti. Queste degradanti condizioni, messe nero su bianco in una legge statale, servono per giustificare la narrazione putiniana dell’ucraino drogato e degenerato. Non mi sento di aggiungere altro sull’argomento, è già abbastanza umiliante solo doverle scriverle certe cose.

Ora, noi siamo tutti abbastanza intelligenti per interpretare le mosse dei russi per quello che sono realmente e non per quello che ci vengono spacciate. Questo decreto è un’infamia della storia, è un punto di non ritorno delle società contemporanee. E’ il nazismo più spietato applicato ad una civiltà che credevamo evoluta e che invece si è riscoperta arcaica e pastorale.
Il nazismo in Europa lo abbiamo già abbattuto una volta non a parole, ma con le armi, con tante armi. E’ arrivata l’ora di fare lo stesso con i russi, è arrivato il momento di sconfiggere anche questo nuovo cancro della storia, il cancro russo, affinchè le foto che ben conosciamo di Auschwitz, di Treblinka e di Birkenau rimangano, per sempre e una volta per tutte, solo in bianco e nero.

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