Apertura ai negoziati. E’ doloroso, ma io, in fondo, Zelensky lo capisco
L’apertura di Zelensky ai negoziati e ad un cessate il fuoco che congeli i confini così come sono è sorprendente e doloro, ma in fondo io Zelensky lo capisco.
L’apertura di Zelensky ai negoziati e ad un cessate il fuoco che congeli i confini così come sono è sorprendente e doloro, ma in fondo io Zelensky lo capisco.
Alcuni chiarimenti sugli oppositori russi vanno fatti: sono inutili, non hanno alcuna idea sull’Ucraina e pensano solo al loro futuro. Bisogna abbandonarli al loro destino.
La russia risponde alle richieste di Trump, Scholz e Guterres di sedersi al tavolo delle trattative e fare la pace con uno dei più massicci attacchi missilistici sull’Ucraina.
La situazione nei territori ucraini temporaneamente occupati va oltre la tragedia. Tra perquisizioni, soprusi e ricatti la vita dei civili è diventata insopportabile.
Cosa cambia per l’Ucraina con la rielezione di Trump? Difficile dirlo, ma di sicuro senza dollari non si va nessuna parte.
Preparare i cittadini alla guerra, aumentare le spese militari e sconfiggere la disinformazione. Il report del finlandese Niinisto parla chiaro.
Mai come oggi avremmo bisogno di una classe intellettuale sufficientemente matura per guidare le nostre idee e i nostri pensieri contro il mondo illiberale. E invece.
Con l’ingresso in guerra contro l’Ucraina delle truppe nordcoreane sarà inevitabile il coinvolgimento di truppe alleate nella guerra. Per non perdere definitivamente.
La guerra ibrida di mosca colpisce anche in Italia, ma sembra non importare nulla a nessuno. Tra aziende sanitarie, enti pubblici, banche e trasporti gli hacker russi portano la guerra anche da noi.
Il Victory Plan di Zelensky che vorremmo: fermare putin, colpire ogni base militare in russia da Kursk a San Pietroburgo. E’ questa la via per la vittoria e per la pace globale.